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domenica 5 febbraio 2012

L'illusione della Terza Repubblica

Io, e molti di voi, siamo nati già nella seconda Repubblica. Sempre che questa sia mai esistita. Siamo nati nella seconda Repubblica e, credo, tendiamo a storicizzare un evento o un passaggio del quale non abbiamo mai capito la vera natura. Allora c'erano Craxi e Tangentopoli, poi invece c'era... il papello mafioso, Berlusconi, Roma Ladrona e suoi servi leghisti. Già non capisco cosa abbiamo guadagnato, inoltre s'insinua il  bisogno di trovare e di crescere con un capro espiatorio da contrastare, sicuramente trovato (a buon diritto) nella spudorata parabola Berlusconiana. In fondo era dal 2006 che non vedevamo l'ora che B. si ritirasse nelle sue magioni campagnole e, sfiniti e scontentati ce ne eravamo ormai fatti una "ragione" (direi una frustrazione). Cosicché quando il 12 Novembre del 2011 B si dimette quasi non ce ne accorgiamo (o non vogliamo crederci) e ci serve qualche giorno per recuperarci dallo stupore.In un certo senso questa improvvisa "caduta", che dopo mesi di piazze inascoltate sembra un miracolo, è come se ci avesse tolto il piacere della vittoria e, ben più grave, ci avesse confermato la nostra impotenza.

Quest'aria di stupore e di apparente leggerezza ultrademocratica che ci ha circondato ha probabilmente partorito l'illusione che l'era di B e dei suoi fosse finita. Timidamente qualche opinionista parla di Terza Repubblica (se fossi uno storico non avrei esitato a dirlo), mentre su quotidiani e televisioni spopola la nuova moderna, esperta e totalizzante figura di Monti, uno che forse ci è sembrato all'inizio anche più di quello che si chiedeva in piazza. Eravamo talmente depressi che ci saremmo accontentati anche di Bersani...!
Passano così i giorni, e se li conti anche i minuti (ma ciò che realmente si contava era lo Spread bund-btp), e di B, feticcio del malcostume etico-politico ed errore dell'elettorato italiano, più nessuna traccia. Ma che fine aveva fatto? Ma qualcuno pensava veramente che si sarebbe ritirato con la coda tra le gambe?
Infatti ci sono bastati due mesetti, pranzo di Natale con manovrina compresi, perchè il barone ed i suoi cortigiani tornassero a far parlare di loro dimostrando di fatto la loro capacità di "staccare la spina" e di emendare provvedimenti sulla magistratura. Aggiungiamoci la sostanziale prosecuzione pedestre delle politiche sociali (Welfare) dei c.d. "neoLiberali" e l'impressione che dietro ci siano i soliti si rivela abbastanza fondata.
Insomma in questi anni mi sono lentamente persuaso che Silvio Berlusconi e tutto il sistema da lui perpetuato, pubblicizzato ma soprattutto incarnato inizierà ad essere smantellato solo quando Sua Maestà verrà definitivamente condannato in giudizio, e non prescritto. Il Sistema Berlusconi non si può distruggere soltanto con crisi di governo, elezioni bipolari, sciagure economiche e scandali sessuali, ma soprattutto applicando la reale giustizia in capo al suo emblema storico.
Non ci rimane che confidare nel 13 Febbraio. Perchè il 14, giorno in cui scadrà il termine di prescrizione del "Processo Mills", sarà ancora una volta troppo tardi.
Francesco Mancin

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