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martedì 1 maggio 2012

Una Res Publica fondata sul lavoro

di Aurora Boninelli

"L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro."
La nostra Costituzione esordisce in questo modo. Leggendo e rileggendo questa frase mi sono venute in mente alcune domande, che vi sottopongo e spero che qualcuno mi possa rispondere o darmi almeno la sua opinione.
Memore dei miei scarsi studi liceali, ricordo che "Repubblica" deriva dal latino "Res Publica" che significa letteralmente "cosa pubblica". Ma se questa terra appartiene a tutti, allora è mia nella stessa misura in cui lo è di Luigi, di Mario, di Assan, di Mohammed e anche di Kamal.
Allora mi chiedo: perchè continuiamo una forsennata caccia al magrebino, perchè ci ostiniamo a cercare di stanare il clandestino, e perchè ostacoliamo con ogni mezzo la loro integrazione in Italia? ( a questo proposito vedi l'ultima novità per ottenere il permesso di soggiorno, scritta da Marco Banfi il 10 marzo 2012 e pubblicata da Sara L.)


" [...] fondata sul lavoro"
Peccato che in Italia di gente che lavora ce ne sia sempre meno. I dati 2012 resi noti dell'Organizzazione Internazionele del lavoro (Ilo), l'agenzia Onu che si occupa di lavoro sono davvero allarmanti: dalla scheda sull'Italia emerge un crollo del mercato del lavoro e tassi di disoccupazione che sfiorano il 10% e la stessa organizzazione sottolinea che "il tasso reale potrebbe essere superiore perchè ai 2,1 milioni di disoccupati si aggiungono 250000 lavoratori in cassa integrazione".
La disoccupazione giovanile è raddoppiata dal 2008: si è arrivati al 32,6%!!!!!
Questo governo doveva aprire le porte di un'Italia in crisi e costruire qualcosa di migliore, ma io vedo che in questo paese non c'è un futuro per i giovani. 
Penserete che stia esagerando, che in realtà forse noi giovani possiamo sperare in un contratto a tempo determinato, e forse avete ragione. Ma poi penso: vale la pena studiare 5 anni per ottenere un riconoscimento che mi porterà a un'occupazione (nel mio caso) precaria, quando al governo, che dovrebbe garantirmi un posto sicuro, ci sono persone che la laurea se la sono comprata?!
Non fraintendetemi: la mia non è rassegnazione, il mio è più che altro un grido a un sistema che non sta funzionando, un grido volto a spronare la ricerca di soluzioni funzionanti. Sarò sempre fermamente convinta che valga la pena studiare per diventare uomini e donne pensanti e competenti, perchè se non si studia, come si possono trovare soluzioni per cambiare le cose?
Lo diceva Antonio Gramsci:
 Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo.

Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza.
Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza.


Termino questo articolo facendo gli auguri a tutti i lavoratori e a tutti gli studenti, ma in particolare auguro un Buon primo maggio a coloro che il lavoro non ce l'hanno, affinchè non si rassegnino a una condizione di disoccupazione e non perdano la speranza di trovare il loro posto in questa società.



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