-

domenica 4 marzo 2012

"L'arte è la prima forma di libertà, a volte è l'unica"

Consiglio a tutti voi di andare a vedere al più prestro l'ultimo film dei fratelli Taviani "Cesare deve morire", esempio di come il cinema italiano non è composto solo da cinepanettoni o da commediucce senza senso. Nella pellicola, girata quasi integralmente in bianco e nero, i registi cercano di mettere in scena il "Giulio Cesare" di William Shakespeare. L' originalità sta però nella scelta dell'ambinetazione e degli attori shakespeariani: il set è infatti il carcere di Rebibbia mentre gli attori sono tutti detenuti, scritturati direttamente dalla struttura carceraria romana.
E' interessante notare la grande capacità recitativa di questi "attori improvvisati", abilità nettamente superiore a quella di altri interpreti italiani che, inspiegabilmente, continuano a fare capolino nelle nostre televisioni. I protagonisti vengono considerati non alla stregua di semplici carcerati, ma come persone, esseri umani caricati di emozioni e, grazie a questo film, riescono a dare sfogo ed espressione ai loro sentimenti. Per questo è un film controcorrente, perchè racconta una realtà su cui la società ha spesso grossi pregiudizi. Molti di noi, infatti, si sentono legittimati a giudicare, senza un briciolo di umanità, questi individui che, nonostante abbiano commesso gravi infrazioni, rimangono pur sembre delle persone. "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale", così recita l'articolo 2 della nostra Costituzione. Non mi risulta che la commissione di un reato sia motivo di perdita della cittadinanza...

http://www.youtube.com/watch?v=z7pMXdjOn3c

Nessun commento:

Recenti