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giovedì 4 ottobre 2012

"Non confondiamoli col Cioccolato...!"

di Francesco Mancin
Sono le 8.45 di questa mattina e fra qualche improperio di più del solito scendo dal treno e mi dirigo di gran passo verso la grigiorossa Bicocca. sarà un compleanno od una più probabile laurea, sta il fatto che il percorso ideale che dalla stazione conduce fino in U6, il cuore dell'Università, è tappezzato e segnalato da pallonconi multicolore. Nulla è risparmiato: cestini, lampioni, panchine, muri (anche quello del teatro Arcimboldi), ringhiere, alberi e fermate ATM: tutto può divenire un ottimo supporto per questi legacci ondeggianti. Con stupore però, a ben guardare, ogni palloncino reca adiacente il volantino qui a fianco.
Sei un cattolico che può dirsi praticante? Ma soprattutto: sei un cattolico inserito in un qualche contesto associativo cristiano? Beh, allora, (ma in ciò non trovo nulla di male) sarebbe bello pregare un po' insieme, già che in Università ci passi la giornata.
Già questo comunicato mi puzzava di Ciellino fin dal primo palloncino, ma il viscerale umore l'ho trasudato quando ho letto con più precisione le associazioni prese a target: Azione Cattolica, realtà storica e fiorente dell'aggregazione giovanile cristiana, politicamente non troppo "contesa", Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani, scout prima che altro, Comunione Liberazione Universitari (ma che fiuto sopraffino!), Federazione Universitaria Cattolici Italiani (una specie di CL con complessi di inferiorità che punta a strappare a quest'ultima consensi, quindi metodologicamente non dissimile), Generazione Nuova (stiamo scherzando? I Focolarini!), Gioventù Francescana (non la conosco, ma se l'umiltà e la povertà sono capisaldi di questo gruppo, non potrei concepire nulla di più distante da CL), ed infine la realtà degli Oratori. Povero Don Bosco.
Ora, non voglio fare certo una classifica per affinità, ma, da scout, quando mi sono visto accostato a CLU od a GEN, sì, insomma, la spia della bile si è accesa fissa in me! "Per favore, non confondiamo le cose e le realtà ontologicamente antitetiche, eticamente, culturalmente, ma soprattutto, ve lo assicuro, pastoralmente!" penso tra me e me. Traducendo in verità il più triviale "non confondiamo [...] col Cioccolato!".
Io non vi distolgo dal pregare in comunità, anzi, tendenzialmente penso sia una manifestazione spirituale sicuramente bella, tuttavia ciò che più mi infastidisce e mi turba è questa forma di proselitismo subdolo condotto attraverso qualcosa che non solo è caro all'uomo, ma mai dovrebbe essere minimamente strumentalizzato. E soprattutto mai, in una Università pubblica, dovrebbe cercare autorevolezza attraverso l'aggettivo "universitario", che mal camuffa qualcosa che si pone al di fuori della sfera didattica dell'universalità degli studenti. 
Matricola avvisata mezza salvata! 

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