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martedì 30 aprile 2013

Il Gelsomino notturno


Di Edoardo Marcarini 


O meglio, di Giovanni Pascoli

"Questo è l'anno terribile, dell'anno terribile questo è il mese più terribile. Non sono sereno: sono disperato. Io amo disperatamente angosciosamente la mia famigliola che da tredici anni, virtualmente, mi sono fatta e che ora si disfà, per sempre. Io resto attaccato a voi, a voi due, a tutte e due: a volte sono preso da accesi furori d'ira, nel pensare che l'una freddamente se ne va strappandomi il cuore, se ne va lasciandomi mezzo morto in mezzo alla distruzione de' miei interessi, della mia gloria, del mio avvenire, di tutto!"


E s'aprono i fiori notturni,
nell'ora che penso a' miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari. 

Da un pezzo si tacquero i gridi:
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l'ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.

Dai calici aperti si esala
l'odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l'erba sopra le fosse.

Un'ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l'aia azzurra
va col suo pigolio di stelle.

Per tutta la notte s'esala
l'odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s'è spento...

È l'alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l'urna molle e segreta,
non so che felicità nuova. 


Pascoli è uno dei poeti italiani che nella storia della nostra letteratura sono stati sia interpretati che insegnati peggio. La sua poetica è sempre stata associata alla natura nelle sue svariate forme e all'utilizzo di onomatopee, senza comprendere che entrambi questi aspetti non erano che pretesti per parlare d'altro.
Pascoli è il massimo rappresentante, in Italia, del Decandentismo (insieme a D'Annunzio che si concentra sulla "branca" dell'Estetismo
), corrente letteraria che eredita dal Simbolismo l'utilizzo di ricche metafore, analogie e fonosimbolismi per descrivere i legami nascosti che relazionano i diversi volti della realtà, conoscibile non attraverso gli occhi ma con fantasia e immaginazione.

Pascoli è un bimbo imprigionato nel panciotto di un professore universitario, che soffrirà in eterno i grandi lutti che lo hanno colpito da piccolo, portandolo ad un morboso attaccamento alle sorelle e al "nido" costruito attorno a loro. Per questo motivo quando la sorella Ida si sposerà egli si sentirà tradito e abbandonato, così nel "Gelsomino Notturno" descrive l'atto sessuale della prima notte di nozze accostandovi le immagini biografiche di morte e solitudine.
Nella descrizione di un paesaggio notturno e della casa in cui le luci si spengono al primo piano (v 20), coi tre puntini di reticenza sull'atto, Pascoli accosta una serie di immagini descritte con coppie di versi. Alcune sono di morte ("nell'ora che penso a'miei cari", "nasce l'erba sopra le fosse"), altre alludono all'erotismo ("Dai calici aperti si esala/ l'odore di fragole rosse", " È l'alba: si chiudono i petali/ un poco gualciti;"). Alcune immagini sono al contempo di grande complessità e incredibile bellezza: "Sotto l'ali dormono i nidi,/ come gli occhi sotto le ciglia", esprime una dolcezza incredibile; "Un'ape tardiva sussurra/ trovando già prese le celle", l'immagine del poeta che, come un'ape che tornata all'alveare trova tutte le celle occupate, non "trova posto" nella vita coniugale; "La Chioccetta per l'aia azzurra/ va col suo pigolio di stelle", con cui descrive la costellazione delle Pleiadi, chiamata dai contadini la Chioccetta.
Ma è l'ultima strofa quella su cui Pascoli si concentra: la prima notte dei due sposini ha generato una "felicità nuova", una nuova vita covata nell'"urna molle e segreta" che è il grembo materno.La poesia era infatti dedicata all'amico Gabriele Briganti in occasione della nascita del figlio che in onore del poeta prenderà il nome di Giovanni.

La sensibilità e le immagini descritte che si inseguono nella poetica pascoliana rendono le sue poesie delle specie di quadri impressionisti: il significato complessivo è dato dall'accostamento di più parti tutte necessarie ma allo stesso tempo indipendenti.

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