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venerdì 3 maggio 2013

Dopo ogni festa, c'è un disastro

di Marzano Luigi

Chi di noi non ha mai fatto festa in casa sua? suvvia tutti sappiamo quanto è bello divertirsi senza pensieri ma quando poi tutti se ne andranno ci sarà un disastro da pulire. Oggi è il 3 maggio e probabilmente la pulizia di Piazza San Giovanni sede del tradizionale "concertone del 1 maggio" sarà anche terminata, ma nel mio incipit non mi riferivo certamente a questo genere di pulizia. Si lo ammetto sono stato uno dei pochi che ha potuto festeggiare senza pensieri, ero nella piazza a ballare come un matto e da studente qual sono certamente non mi coinvolgono direttamente le grossissime problematiche del lavoro in Italia.


Mi son goduto un concerto divertente ma di pessima organizzazione e ricco di imprevisti, ma lo spirito era quello di una festa dei lavoratori. La censura dei Management del dolore post operatorio, il ritardo di Cristiano de André, la mancanza assoluta di cestini in piazza, lo scarso controllo delle forze dell'ordine ma di tutto questo ci possiamo dimenticare visto che era festa. Dovremmo tornare alla cruda realtà dei giorni feriali per leggere dei dati e pretendere spiegazioni da chi è al volante del sistema Italia, visto che ora pare che un pilota lo abbiamo. 


Le testimonianze portate sul palco e qualche coro simpatico non bastano per concentrarsi su una situazione critica: 

  • Il tasso di disoccupazione si attesta all'11,5%
  • Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 635 mila e rappresentano il 10,5% della popolazione in questa fascia d'età. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l'incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 38,4%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 3,2 punti nel confronto tendenziale.
  • Il tasso di occupazione maschile, pari al 65,9%, sale di 0,1 punti percentuali rispetto a febbraio, mentre diminuisce di 0,9 punti su base annua. Quello femminile, pari al 46,7%, diminuisce di 0,3 punti sia in termini congiunturali sia rispetto a dodici mesi prima.
  • I problemi di salute rappresentano un ostacolo per l'inserimento nel mercato del lavoro. Oltre il 50% di chi soffre di più di un problema di salute o di difficoltà funzionali è professionalmente inattivo; tale quota diminuisce sensibilmente tra quanti lamentano un solo problema o difficoltà (39,9%) e nessun problema (35,5%).
  • Tra gli occupati che lamentano cattive condizioni di salute, circa uno su 10 può contare su una o più forme di assistenza sul proprio posto di lavoro: disponibilità di attrezzature speciali o adattamenti all'ambiente di lavoro, assistenza personale, flessibilità nelle modalità di prestazione lavorativa. Tra le persone che non hanno un lavoro, invece, oltre un quarto (26,6%) dichiara che avrebbe bisogno di usufruire di almeno una delle forme di assistenza per poter lavorare.
  • Secondo i dati Istat del 2010, nell'ambito dei servizi (tra alberghi, esercizi commerciali, trasporti e servizi pubblici) il 18,7% dei lavoratori è irregolare. Un dato che sale al 30 per cento, secondo l'osservatorio Isfol (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori), se non si considera il settore pubblico. 






Potrei andare avanti per giorni, il concetto è semplice, in Italia si è confusa precarietà con flessibilità.


"Un inchiesta giornalistica è la paziente fatica di portare alla luce i fatti, di mostrarli nella loro forza incoercibile e nella loro durezza. Il buon giornalismo sa che i fatti non sono mai al sicuro nelle mani del potere e se ne fa custode nell'interesse dell'opinione pubblica" 

[ Giuseppe D'Avanzo] 




Fonte: Istat.it 





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