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giovedì 15 marzo 2012

Αθήνα che ricordo


di Miriam Bonalumi

Posti lontani che vanno in fiamme non sono troppo diversi dai film d'azione, lì sullo schermo.
Posti che hai visto anche solo per un'ora ti avvolgono per sempre col loro ricordo.
  Piazza Syntagma, il Parlamento e le guardie in divisa tipica, che ogni mezz'ora si danno il cambio.
Un anno fa. Noi cinque inseparabili, in quella piazza, nella nostra ora di libertà dalla “visita d'istruzione”. Improvvisiamo passi di danza su un sirtaki che spara a tutto volume da un gazebo vicino, e il Parlamento rotea vorticosamente con noi.
La Plaka, zona antica della città, come un bazar aperto ad ogni ora, è un dedalo di viuzze piene di ogni gadget tipico. Lì parlano italiano, perchè come al solito i turisti che comprano souvenir sono soprattutto italiani.
Una negoziante, dopo aver impacchettato con cura i miei acquisti, mi fissa negli occhi e sorridendo mormora nella mia lingua:”Siete voi che ci fate guadagnare un pò”. Mai capitalismo fu più dolce.
Quel pomeriggio della visita al Museo Nazionale, euforica grazie al vino del pranzo, guardo dal finestrino le vie larghe del centro.
Qualcuno suggerisce di sfuggire al richiamo della storia e confondersi tra la folla di una manifestazione pacifica fuori dal Polytheknicos, “focolaio” della protesta studentesca.
Sarebbe stato bello, sentirsi greci per mezz'ora.

 
Potrei andare avanti all'infinito, ma la mia idea di Atene è romantica, stereotipata: l'Acropoli illuminata a giorno, i piatti tipici serviti dai ristoratori che fanno a gara per rubarsi i clienti, i vasetti dipinti e le pantofole colorate.

Eppure quelle pietre mi hanno accolto, quelle persone, fosse solo per un attimo, mi hanno visto, ed io ho visto loro..
A vederla ora, quella piazza dove la scorsa primavera ballavamo sognando l'estate del diploma, non sembra lei.
Emblema della protesta, guerriglia urbana, gente stanca di essere presa in giro, forse era questa l'Atene che non ho capito, che non ho visto, o semplicemente che non potevo ancora vedere.
Questa l'Atene vera, che soffre e che lotta.

Non so quasi niente, non ho capito molto, ma fisicamente non posso essermi sbagliata: io lì c'ero.






1 commento:

Luigi Marzano ha detto...

un mega super mi piace, mi hai fatto venire in mente Pericle.
http://www.youtube.com/watch?v=mpKAMNVUHM8

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