-

mercoledì 11 aprile 2012

Davide Sapienza: "I diritti della Madre Terra"

di Francesco Mancin
Qualche settimana fa ho scovato tra le onde della navigazione web il Blog di Davide Sapienza (allego Biografia), scrittore, giornalista e traduttore che vive oggi nei pressi della Presolana (BG). Ho letto qualche suo articolo, nonchè la sua biografia , e subito si è rivelato quale persona di enorme levatura culturale, appassionato soprattutto di letteratura e di montagna, le quali hanno poi costituito le basi per sviluppare alcuni dei suoi grandi filoni artistici: la narrrativa e la fotografia legata a paesaggi alpini e prealpini e l'analisi del rapportoo uomo-natura. Proprio tale ambito, trattato con metodi speculativi antropologici e giurisprudenziali, mi ha particolarmente colpito: Sapienza è stato uno dei primi divulgatori e commentatori in Italia della Dichiarazione Universale dei Diritti della Madre Terra.
Vi siete mai chiesti se la Terra, o meglio gli ecosistemi, possano essere portatori di diritti? Se ci pensate, il modo con cui ci approcciamo all'ambientalismo è molto caratterizzato dai nostri schemi mentali e dai nostri retaggi legalistici: consideriamo la Natura sempre come Bene della collettività, e mai come entità giuridica in sè e per sè. Valutiamo gli interventi sull'ambiente sempre in relazione all'interesse dell'uomo, ovvero discutiamo ad esempio se lì sia conveniente costruire o meno, bilanciando sempre interessi antropici a interessi "estetico- salutistici"
Insomma un pensiero innovativo ma soprattutto nuovo, che necessita ancora di uno studio approfondito e di un approccio scientifico anche universitario. Personalmente non sono troppo persusaso dal tipo di argomentazioni, ma ritengo che tale visione rinunci finalmente a difendere la natura e le sue parti secondo logiche mistico-religiose che sfiorano l'animismo, o utilizzando vaste dosi di buonismo radical-chic che hanno spesso caratterizzato varie associazioni e movimenti  pseudo-ambientalisti.
Finalmente si apre il dibattito sul fondamento di un nuovo statuto giuridico anche per l'uomo come parte costituita vs La Natura, abbattendo così il rapporto dialettico ormai superato della natura cone esclusivo bene soggetto a proprietà.
Scusate per questa lunga presentazione, sarà sicuramente più chiara ed esaustiva quella del Sito Diritti della Natura Italia (link)fondato da Davide Sapienza, Francesca Mancini e Paolo Locatelli:

Il riconoscimento dei diritti della natura nella Costituzione dell’Ecuador, come in un numero crescente di comunità negli USA, capovolge completamente questa idea di diritto. Infatti, in questi casi si è stabilito che i sistemi di protezione ambientale si fondano sulla premessa che la natura gode di diritti inalienabili, proprio come gli esseri umani. Questa premessa è un allontanamento radicale, ma naturale, dall’assunto che la natura, per la legge, è proprietà.
Diritti della Natura è riconoscere e mantenere fede all’idea che la Natura ha i suoi diritti. E’ il riconoscimento del fatto che i nostri ecosistemi – inclusi alberi, oceani, animali, montagne – hanno dei diritti proprio come gli esseri umani. I Diritti della Natura devono equilibrare ciò che è bene per gli esseri umani con quello che è bene per le altre specie, ciò che è bene per il pianeta in quanto mondo. E’ il riconoscimento olistico che la vita e gli ecosistemi del nostro pianeta sono profondamente connessi tra loro.
Invece di trattare la natura come proprietà secondo il diritto vigente, i diritti della natura riconoscono che la natura, in tutte le sue forme di vita, ha il diritto di esistere, durare, mantenersi e rigenerare i propri cicli vitali.
E che noi – il popolo – abbiamo l’autorità legale e la responsabilità di fare rispettare questi diritti nel nome degli ecosistemi, rappresentandoli. E’ l’ecosistema stesso che può essere nominato come colui che è chiamato in giudizio.
Per le culture indigene di tutto il mondo, riconoscere i diritti della natura è semplicemente ciò che già è così. Ogni forma di vita, inclusa quella umana, è profondamente connessa con le altre. Le decisioni e i valori si fondano si ciò che è bene per tutta questa comunità vivente.
Nonostante l’evidenza di questo fatto, per millenni i sistemi legali in tutto il mondo hanno trattato la terra e la natura come “proprietà”. Le leggi ei contratti vengono scritti per proteggere i diritti di proprietà degli individui, delle aziende multinazionali e di altre entità giuridiche. Per questo, allo stato attuale delle cose, le leggi per la protezione dell’ambiente – che noi chiamiamo Natura – in realtà legalizzano il danno ambientale regolamentando la quantità di inquinamento o di distruzione della Natura che possono essere perpetrati nei parametri del diritto vigente. Con questo tipo di diritto, la natura e tutti i suoi componenti non-umani, non hanno alcuna rappresentanza. Queste leggi sull’ambiente sono come le leggi anti doping dello sport, le quali nella pratica regolano la quantità di abuso di sostanze dannose per la salute sino a un limite stabilito artificialmente, invece di promuovere una pratica senza e libera da sostanze medicinali dello sport. La Terra è l’organismo di cui facciamo parte. Non possiamo davvero credere che noi, come parte di esso, possiamo decidere i livelli massimi di abuso e sopravvivere, come specie, nel futuro.
Di seguito la Biografia di Davide Sapienza:
Bio Breve Davide Sapienza Ott 2011

Nessun commento:

Recenti