di Dennis Salvetti
Le parole di Napolitano degli ultimi giorni e il “caso
Sallusti” fanno scoppiare di nuovo l’emergenza carceri (che a ben vedere di
emergenza, quale situazione di circostanza imprevista, Treccani,
ha ben poco essendo semmai una situazione ordinaria da 30 anni a questa parte) che
nel 2011 ha sfiorato i 77000 detenuti (Ministero della Giustizia),
a fronte di meno di 50000 posti totali. Al di là della palese carenza di
strutture e personale (vedi il caso del concorso pubblico per “secondini”: Polizia Penitenziaria - Il Fatto Quotidiano),
il Paese paga lo scotto di una legislazione penale spesso confusionaria e semplicistica
e di una politica assolutamente di “non-recupero” dei condannati, e di una
giustizia-bradipo, bloccata dalla carenza (anche qui) di personale e mezzi
necessari a far fronte alla mole di lavoro. Il fatto che stupisce di più è che
nonostante esista una legge ben chiara (legge 26 luglio 1975, numero 354) che
offre la possibilità di misure alternative al carcere e il lavoro per i
detenuti (forza altrimenti morta), e che permetterebbe al Paese di risparmiare "bei soldoni" e
rendere più efficaci le parole del terzo comma dell’articolo 27 della
Costituzione (“Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso
di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.”). Rendere una
spesa un investimento non è troppo difficile (basta vedere ad esempio il
carcere di Bollate), persino in una situazione di crisi economica.
A seguire alcuni link.
1 commento:
Non è la prima volta che ci sbattiamo la testa in redazione :
http://spogliatevi.blogspot.it/2012/05/napolitano-si-sveglia-carceri-un-punto.html
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