-

martedì 2 ottobre 2012

La "terapia del sorriso", Patch Adams a Bergamo

di Edoardo Marcarini
"I feel that if we don't change from a society that worships money and power over to one that worships compassion and generosity, there is no hope for human survival this century."

Se Sabato sera vi foste trovati in zona stazione a Bergamo, non avreste potuto fare a meno di notare la massiccia presenza di clown. A piedi, in quellespeciedibicicletteaquattropostichenonsocomesichiamano, con cartelli "free hugs" appesi al collo, trucco e scarpe inverosimilmente grandi, insomma i classici pagliacci. Proprio Sabato sera al Centro Congressi, si è tenuta una conferenza, organizzata dall'associazione "Bergamore", che ha avuto come ospite speciale niente poco di meno di Patch Adams, il re, se vogliamo, del naso rosso. 
Patch Adams è un medico americano celebre per aver brevettato la cosiddetta "terapia del sorriso". Con la clownterapia si abbatte il dolore della malattia grazie alla produzione di beta-endorfine, che creano un senso di liberazione che coinvolge tutti gli organi. Più banalmente, la distrazione offerta dalla risata in un ambiente chiuso che puzza di morte, allevia la sofferenza. 
Vestito come un pazzo turista alle Hawaii, Adams sale sul palco con la sua interprete ed inizia la conferenza, conferenza che potremmo definire una "pagliacciata", ma non nel senso negativo del termine, i pagliacci erano i veri protagonisti della sala. Con molta umiltà racconta la sua storia: un ragazzo che perde il padre da giovane e si chiude in se stesso e nella sua tristezza, fino a tentare il suicidio. Ed è dopo quest'esperienza che giunge alla conclusione che salvare vite delle persone è l'obiettivo della sua vita, si iscrive a Medicina. Si rende però conto che il campo medico è un business, il business più grande del mondo dice lui, i medici non vogliono salvare vite, ma gonfiarsi le tasche. Le case farmaceutiche dirigono alle spalle di tutto e di tutti quella che è la più grande manovra di capitali in America, decidendo senza scrupolo chi vive e chi muore, chi paga e chi no. Schifato del mondo sanitario-capitalista, servo del Dio Denaro, apre un istituto in proprio, gratuito e gestito da volontari, che spesso lavorano all'esterno della struttura per tirare avanti, e qui sperimenta la clownterapia. Gira il mondo, lavora nei campi profughi, nelle zone di guerra, gli muoiono bambini tra le braccia, per le carestie, e si domanda se ancora possa parlare di dolore, lui che ha il privilegio di vestirsi (alla faccia del vestirsi aggiungerei!).
Un incredibile relatore e un'animatissima relazione, divertente ed emozionante.
L'esempio che quest'uomo ha offerto ha ispirato moltissimi volontari in tutto il mondo, mostrando semplicemente quanto gratificante, utile, e giusto sia mettersi in gioco per gli altri. L'amore è l'ingrediente fondamentale della vita, in tutte le sue forme, e il sorriso è il miglior abito da indossare al mattino. 
Chiude la conferenza incitando e spronando la realizzazione di un'idea di alcune sue collaboratrici: l'insegnamento a scuola dell'amore, inteso come gestione dei rapporti affettivi. Se ai bambini si spiegasse come rendere felici gli altri, potremmo salvare il mondo, e basterebbe un'ora al giorno! Più in generale il fine dell'intera seduta "spiritositica" era propaganda, pubblicità per un qualcosa che purtroppo non è implicito nei gesti e nelle parole di quest'assuefatto XXI secolo: l'affetto.
Una di quelle serate che ti lascia ispirato e pieno di energie, poi esci e ti accorgi che ti hanno rubato l'ombrello. Siamo pur sempre in Italia.

Nessun commento:

Recenti