di Sara L.
Patch Adams e Bergamo
Scienza: quando vuole la città candidata a Capitale Europea della
Cultura 2019 sa farsi bella agli occhi dell’Italia e non solo! Non
si capisce all’ora come mai (espressione retorica, in realtà si
capisce benissimo) l’Amministrazione Tentorio ammetta che oggi,
sabato 6 ottobre, si svolga nella sala circoscrizionale di San Sisto
a Colognola (spazio pubblico, regolamentato dall’Amministrazione
Comunale) una conferenza organizzata dalla federazione bergamasca di
Forza Nuova, dal titolo “Moneta di popolo contro banche ed usura”.
Diamo innanzitutto uno
sguardo ai relatori:
- Dario Macconi, responsabile provinciale di Forza Nuova, faccia pulita (della fedina non è dato sapere) dell’ “intellighenzia” neofascista orobica;
- Massimiliano Bonavoglia, “ufficio cultura Forza Nuova Bergamo” (mi vengono i brividi vedendo accostate le parole “cultura” e “Forza Nuova”);
- Marco Saba, ricercatore e autore di pregevoli volumi, saggi e articoli divulgativi sul tema dello strapotere delle banche. Alcuni titoli esemplificativi “Come le banche fottono la Guardia di Finanza” “Bankestein-tutto quello che non avreste mai voluto sapere sulle banche”;
e … dulcis in fundo…
- Roberto Fiore (il suffisso “On.” mi costa troppo e lo ometto per pudore), segretario nazionale di Forza Nuova, ex militate di Terza Posizione, indagato per la strage della stazione di Bologna, latitante per 19 anni, condannato per banda armata nel 1985, fondatore di diversi “campi scuola” sparsi per l’Italia dove si mira ad insegnare a smetterla di “parlare, muoversi e agire come negri”. Un innocuo moderato, insomma!
E’ ben noto a storici e
sociologi come nelle fasi di crisi economica e sociale organizzazioni
radicali e nazionaliste cercano di salire alla ribalta: è quello che
è accaduto con l'avvento del nazismo e del fascismo sull'onda della
crisi del '29, è quello che è accaduto poco tempo fa in Grecia con
il successo di Alba Dorata. Forza Nuova tenta quindi di cavalcare la
crisi e fare leva sul senso di disperazione e frustrazione dei
cittadini per tentare, come si legge nel loro comunicato stampa, “di
traghettare la nostra Nazione verso un sistema di giustizia sociale e
crescita economica”... già una volta i fascisti tentarono di
traghettare la Nazione verso un futuro prospero, la storia ci insegna
che fecero vivere al paese il ventennio più buio che si ricorda,
irrigato da olio di ricino, persuaso a risollevarsi a suon di bastoni
e spranghe, guidato verso la giustizia sociale attraverso una guerra
sanguinaria e la deportazione nei campi di sterminio.
Ebbene cari lettori, la
mia umilissima opinione è che Bergamo, la mia città, una delle
culle della Resistenza lombarda non può e non deve avallare la
presenza e la propaganda di una organizzazione che non dovrebbe
neanche esistere ai sensi:
- della dodicesima disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica Italiana, che così recita: “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.”
- della legge 645 del 1952, conosciuta come “legge Scelba”, in cui all’art. 1 si legge “si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.”
- della legge 205 del 1993, conosciuta come “legge Mancino”, che all’art. 1 c. 2 recita: “È vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici,nazionali o religiosi. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, è punito, per il solo fatto della partecipazione o dell’assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da uno a sei anni.”
Come cittadina chiedo che
l’Amministrazione e la Prefettura intervengano, revocando l’uso
della sala circoscrizionale di Colognola, coerentemente con le
disposizioni legislative sopra esposte, oltre che per garantire
l’ordine pubblico… o questo dev’essere tutelato a senso unico
solo in occasione della minacciosa street parade?!
Ormai dubito che
l’accondiscendente Sindaco faccia qualcosa per impedire lo
svolgersi dell’incontro, e allora faccio appello a tutti voi:
Bergamo è città profondamente antifascista e questa è l’aria che
si deve respirare, che ognuno di noi si opponga in modo democratico a
quello che ritengo essere un insulto al passato e un oltraggio al
futuro, per non infangare la memoria della Resistenza e di quanti
sono morti per la Libertà!
BERGAMO: ORA E SEMPRE
ANTIFASCISTA
partigiani entrano a Bergamo il giorno della Liberazione
p.s.: facciamo un gioco...
digitate su wikipedia prima “Slobodan Milosevic” e poi “Roberto
Fiore”
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