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domenica 7 ottobre 2012

Mastella?... un baffo!

di Dennis Salvetti

Un baffo? io!?
Nel Paese dei rapidi voltafaccia, dei venduti, degli scambi elettorali, del sostegno un giorno sì e l'altro non-è-detto, trovare "politici" che cambiano (o che abbiano più volte cambiato) colore, ideologia e scranno non è un lavoro impegnativo (forse uno degli esempi più eclatanti: Clemente Mastella - Wikipedia). Nel più completo discioglimento delle ideologie accompagnato da un certo interesse non solo economico (bisogna ammetterlo, lo si fa anche perchè si gode del vedere il proprio faccione su muri, schermi e giornali), che porta alla creazione di "amalgama" intrinsecamente instabili e programmi superficialotti e molto vaghi, che liquefanno le speranze di chi, come semplice elettore, spera di trovare (se non il partito) il politico che più possa rappresentarlo in quello che dovrebbe essere lo "Specchio del Paese". Certo crea sconforto vedere il partito prediletto (o il meno disprezzato, dipende) sconvolto da interminabili liti interne su punti del programma che potrebbero essere anche abbastanza chiari ed accettati, o su piccoli intrighi di palazzo che bloccano l'attività non solo del partito medesimo ma, che sommate ed amplificate in quel "vaso di Pandora" come spesso si rivela il Parlamento (ed in generale le aule legislative italiane), blocca pure l'avanzamento e l'ammodernamento del Paese.

Litigi e cambi di fronte creano difficoltà nel cittadino medio l'accettare la politica come "arte dell'amministrazione della comunità" (come diceva Aristotele), ma delle volte creano delle situazioni spassose e surreali. Come quello che è successo in Sicilia recentemente. Per chi non ricordasse un piccolo riassuntino delle puntate precedenti. Cominciamo con la venuta di Fenici e Greci sul suolo siculo, quando i due popoli, ottimi navigatori e commercianti, sbarcarono sull'isola con l'intento di fondare colonie ed empori al fine di colonizzare il Mediterraneo occidentale, ma... ehm... forse un po' troppo indietro... l'Impero Romano bla bla bla... Normanni bla bla bla... Francesi bla bla bla... Garibaldi, unificazione bla bla bla... aspetta! mafia! mi ricorda qualcosa, ma passiamo avanti ... ah, ecco siamo arrivati. Bene bene. Come sapete l'attuale "governatore" siciliano è tale Raffaele Lombardo eletto nel 2008 con PdL e MpA. Passando da una crisi politica ad un'altra in seno al parlamento siciliano è arrivato a dimettersi dall'incarico a fine luglio 2012, in anticipo rispetto la naturale scadenza, questo al fine di affrontare al meglio i giudici catanesi che lo hanno accusato di concorso esterno in associazione mafiosa (per chi fosse particolarmente interessato, e masochista a mio avviso, ecco un link non proprio esaustivo, ma che spiega qualcosa in più: Raffaele Lombardo - Wikipedia).
'sti cazzi! m'ha battuto!
Questa "breve" introduzione serviva a spiegare (lo so, potevo anche limitarmi a dire che ci saranno elezioni in Sicilia a breve, ma bisogna sempre spiegare un minimo di retroscena per permettere di comprendere al meglio, come insegna il giornalismo) cosa centrasse il titolo con l'incipit dell'articolo. Causa del mio presente nonchè divertente (spero) post è stato il trovare sul sito del Corriere della Sera un articolo riguardante tale Antonio Palladino, candidato consigliere alle prossime elezioni regionali siciliane, che, nel giro di poco più una giornata, ha "tappezzato" le strade di manifesti elettorali che lo candidano a sostegno di due partiti. !?! ma come?! due!? vuol fare forse le cose in grande e occupare ben due poltrone? Passi se questo ha a che fare con la riduzione delle spese della politica (insomma anche da consigliere, due poltrone ad uno stipendio è ben economa come soluzione, anche se ne dubito), passi anche se l'ubiquo candidato sostenesse un unico candidato Presidente... ma quando ne vai a sostenere ben due, la cosa porta con sè parecchi dubbi... Che abbia forse previsto una prossima transumanza da uno schieramento all'altro? Oppure era per mettere al sicuro almeno una chiappa? O forse nella fretta di accomodarsi alla meglio, si è dimenticato di optare per quale fosse il candidato che meritasse il suo sostegno... Quale che sia la ragione che ha portato questo candidato a mutare così in fretta, sicuramente gli elettori saranno spiazzati (e ora qual'è il partito giusto?) e magari non riusciranno a comprendere come mai questo "aggiustamento" ideologico sia intervenuto proprio in questa maniera ed in questo momento (sicuramente la stamperia vorrà vedere i suoi soldi!). Quello che appare chiaro è che la politica è quanto mai più lontana da quella definizione data da Aristotele e ricordata più in su. Forse due mila e passa anni sono davvero troppi per non cambiare  i termini della definizione. Forse... ma magari no...
Corriere della Sera

1 commento:

Francesco Mancin ha detto...

Secondo me la soluzione sta nella possibilità di praticare il voto disgiunto. Non viene invalidata la scheda, mentre lui si para il deretano anche in caso di perdita del suo listino!

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