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venerdì 30 novembre 2012

L'Italia ripudia la guerra

di Marzano Luigi
L'ONU è ormai visto da molti come un'organizzazione vecchia e senza le potenzialità dell'origine, schiava dei soliti stati finanziatori, lenta ed impotente nelle risoluzioni.
Un'istituzione da rivoluzionare, in termini di sovranità, verso gli stati che ne fanno parte. I problemi dell'ONU sono un tema interessante che altri della redazione potrebbero affrontare, oggi voglio mettere in luce il risultato, a mio giudizio positivo, raggiunto dall'assemblea generale.
La Palestina è diventata Stato osservatore. Dopo 65 anni dalla spartizione della Terra Santa in due stati arriva questa notizia,  138 voti favorevoli su 193 (40 gli astenuti).
Per la comunità internazionale un'occasione d'oro colta al volo per non isolare le componenti moderate dello stato palestinese. Abu Mazen l'ha voluto con forza e con il desiderio di rendere un giorno il suo stato membro a tutti gli effetti delle Nazioni Unite. 
Per tutto questo sono orgoglioso della posizione presa dai nostri rappresentanti: dopo un momento di incertezza che sembrava dovesse portare ad una nostra astensione, abbiamo votato sì. La posizione del governo italiano è stata ben ponderata, fa sapere il nostro ministro degli esteri Terzi: si è convinti insomma che la Palestina creda nella pace e che dare spazio ad una componente come quella di Abu Mazen possa isolare Hamas, che sicuramente non si può definire moderato. La Palestina oggi è vittima e l'ONU ora ha gli strumenti e la "vicinanza" ottimale per risolvere un problema che con le vie tradizionali non sembrava portare la pace. Gli Stati Uniti infatti hanno votato contro: forse il cambiamento dell'ONU deve arrivare dall'Europa se anche i "democratici" americani definiscono un voto simile come "controproducente".



In Italia? Non si parla di decisioni storiche, questa assenza di informazione ha costretto il governo ad incassare, senza possibilità di replica, la delusione della comunità ebraica e subire le prime pagine umilianti per il lavoro del governo.
Forse stavolta dobbiamo fare spallucce a tante provocazioni sterili e continuare a farci un grosso auspicio, lo stesso di Banki-Moon: "E' giunta l'ora di rianimare il processo di pace". Chiudere una questione del genere per noi Italiani è diventato importante.

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