-

domenica 12 febbraio 2012

Ma quale Primavera?

 
A quali notizie ancora dobbiamo assistere prima che si prenda un efficace posizione sugli orrori siriani?
E' di circa 30 morti il bilancio della repressione messa in atto oggi dalle milizie del regime di Bashar al Assad, morti che si sono aggiunti alla lista di cadaveri disseminati sul territorio di Damasco.
Giusto pochi giorni fa una nave da guerra russa carica di armi ed esplosivo, fingendo di dover attraccare in Turchia, ha violato l'embargo europeo entrando inosservata in territorio siriano. E' sconcertante l'inettitudine delle forze politiche che dovrebbero tutelare e garantire il rispetto dei diritti umani. Lo stesso Consiglio di Sicurezza è impotente, bloccato dal suo rigido e diseguale meccanismo di voto. (Russia e Cina hanno espresso il veto sulla risoluzione ONU che avrebbe dovuto condannare il governo siriano). La Lega Araba, invece, parla di soluzione politica affidandosi ad Hamas senza ottenere risultati.
Un altro errore e quelli che ci rimettono sono come al solito i civili, i quali inutilmente si appellano alle “istituzioni” internazionali in cerca di un appoggio.
Si sta sprecando un'altra volta la possibilità di rivedere seriamente le regole internazionali per un mondo più uguale e pacifico e la Siria sta diventando l'ennesimo fallimento della politica estera dei nostri paesi.
Altro che Primavera!
Basta guardare la situazione in Egitto o in Libia per vedere come le cose non sono poi tanto cambiate. Nonostante la fine dei “cattivi” Gheddafi e Mubarak, autori di numerose atrocità, i morti continuano a moltiplicarsi in piazza Tahir mentre in Libia il CNT è in balia di continue ribellioni e sommosse contro il nuovo governo. Perchè in nessuna delle rivolte della Primavera araba si fa cenno al “dopo” in termini di concreto rispetto dei diritti umani e dell'abbandono della violenza?
E i riflettori dove sono?
Sono sufficienti 20 cm di neve per distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica da cose ben più gravi di una nevicata invernale.
Citando il film “ No man's land”: non esiste neutralità di fronte a degli assassini così efferati, non fare niente per fermarli è già una scelta.

1 commento:

Luigi Marzano ha detto...

Pensavo esattamente le stesse cose anch'io e mi innervosisce sempre di più l'impotenza delle istituzioni e del consiglio di sicurezza, l'onu non funziona è da aggiornare.Il meccanismo dipende troppo dai capitali e dai voti ingiusti spesso conseguenza di situazioni esterne. Quanto ci metteranno gli europei a capirlo? Rwanda, Yugoslavia, Afghanistan e questi sono solo i primi esempi saltati in mente.

Recenti