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lunedì 26 marzo 2012

Due motivi per essere vegetariani

 di Vicky Rubini

E' quasi un anno che sono vegetariano ormai, e nel corso del tempo sempre più persone mi hanno chiesto di spiegar loro il motivo della mia scelta. Qualcuno mi ha ascoltato, qualcun'altro invece no, altri ancora hanno storto il naso, e altri hanno detto: " vorrei anche io, ma non ne trovo il coraggio/non posso fare a meno della carne."
Scrivo questo articolo perchè penso che sia d'obbligo un po' per tutti cercare di lasciare il mondo un po' migliore di come l'abbiamo trovato, ed essere vegetariano, a sua volta, ne sono convinto, è un'ottima strategia.

Vengo subito al succo: la carne di per se non è di vitale importanza per l'uomo occidentale (distingua dagli altri percchè a qualche cucciolo africano farebbe bene una bella costata ogni tanto) che può, con tutta tranquillità, trovare le proteine in un sacco di altri alimenti, e mi riferisco ai legumi (che sono peraltro buonissimi!). Si tratta di una tesi avallata, in effetti, anche dalla scienza, secondo cui chi mangia soprattutto alimenti vegetali è molto meno esposto a malattie dell'apparato cardiovascolare, a tumori, ipertensione, diabete. Ciò accade, secondo molti studiosi, soprattutto perché l'uomo, per le sue caratteristiche fisiologiche affini a quelle delle scimmie e assai diverse da quelle degli animali carnivori, non è onnivoro bensì frugivoro, ossia predisposto ad un'alimentazione a base di frutti e semi.
Questo primo punto dovrebbe bastare, perchè dovremmo abolire tutto ciò che non ci serve davvero, e la carne, ripeto, è un lusso, uno sfizio che ci togliamo quotidianamente. E questo lo insegna Ghandi.
Tuttavia, mi rendo conto, i media sono troppo influenti nelle nostre vite perchè un argomento così banale ci smuova (forse se vi parlassi di piccoli animaletti cucciolosi che vengono dilaniati e strappati e spezzati dalle macchine sporche delle fabbriche, colpirei di più la vostra attenzione, ma non è il caso), quindi passo al secondo argomento, quello etico.
-Spreco di acqua  Il settimanale Newsweek ha calcolato che per produrre soli 5 kg di carne bovina (consumati in meno di una settimana da una famiglia media americana) serve tanta acqua quanta ne consuma una famiglia media americana in un anno. Nell'agosto 2004 si è tenuta la "Settimana Mondiale dell'Acqua", a Stoccolma, durante la quale gli esperti hanno spiegato che le riserve d'acqua non saranno sufficienti a far vivere i nostri discendenti con la stessa dieta oggi imperante in Occidente hanno affermato che sarà necessario ridurre il consumo di alimenti di origine animale.
-Spreco di energia
Le calorie di combustibile fossile spese per produrre 1 caloria di proteine dalla soia sono pari a 2; per grano, servono 3 calorie, per il latte 36, per il manzo 78.
-Inquinamento da deiezioni (feci)
Le deiezioni provenienti dagli allevamenti intensivi USA inquinano l'acqua più di tutte le altre fonti industriali raggruppate.
-Abbattimento delle foreste
Solo il 19% delle foreste tropicali vengono abbattute per ricavare legname. La quasi totalità viene abbattuta per far posto a pascoli per bovini. Dopo 5-6 anni si desertifica, e ne viene abbattutta un'altra porzione. In Costa Rica, durante gli anni '60 e '70 è stato abbattuto il 90% della foresta pluviale per rifornire gli USA di carne per hamburger; nella foresta amazzonica l'88% del territorio disboscato è stato adibito a pascolo; nel 2003 c'è stata una crescita del 40% della deforestazione nella foresta amazzonica brasiliana rispetto all'anno precedente, in gran parte per far posto a nuovi pascoli. Ed è chiaro che i terreni non sono sempre ottenuti nella legalità e nell'osservanza dei diritti umani (parlo di migliaia di Indios confinati in riserve naturali sempre più strette).
Il Brasile conta 16 milioni di persone malnutrite. Ed esporta 16 milioni di tonnellate di soia per mangimi animali - 1000 kg di soia l'anno per ogni individuo malnutrito!
 L'economista Frances Moore Lappè, ha calcolato che in un anno, nei soli Stati Uniti, sono stati prodotte 145 milioni di tonnellate di cereali e soia utlizizzati per ottenere 21 miloni di tonnellate di carne, latte, uova. Facendo la differenza, si ottengono 124 milioni di tonnellate di cibo sprecato: questo cibo, avrebbe assicurato un pasto completo al giorno a tutti gli abitanti della Terra! 
 Insomma spero sia chiaro che essere vegetariani non solo è la scelta più giusta, ma è anche la migliore.
E per far sì che queste parole non siano solo fumo ma soprattutto arrosto, siì vegetariano e diffondi il verbo: il mondo ha bisogno anche di te.

6 commenti:

Francesco Locatelli ha detto...

Grazie Vicky per aver affrontato il tema in modo chiaro e imparziale (spesso i vegetariani sono più bravi a inventare scuse piuttosto che esporre tesi valide). La seconda parte in particolare è molto interessante e utile visto che la quasi totalità degli uomini occidentali non si pongono il problema che la carne "costa" in tutti i suoi aspetti, non solo monetari, come hai ben messo in luce. Non sono invece d'accordo con la prima parte, sia perchè non ci sono chiare tesi scientifiche e storiche che lo provano sia perchè la carne rappresenta una componente di una dieta corretta (attenzione: ciò non vuol dire che non se ne possa fare a meno).
Rimane da constatare che essere vegetariani oggi è una delle forme più autentiche di boicottaggio sociale; noi che non lo siamo quanto meno dovremmo provare a mangiare meno carne, anzi, dobbiamo provarci!

Vicky Rubini ha detto...

Grazie Cesko, credo che il messaggio sia passato.

Miriam Bi ha detto...

Mi piace molto il tuo tono (al di là dell'escalation pubblicitaria finale in stile concerto del TUO gruppo)...senza soffermarmi sul contenuto, che certo impone un'importante riflessione a carico di chiunque legga il tuo articolo (i dati parlano!) apprezzo il tuo modo di comunicare le idee, aperto e non selettivo.
Spesso mi accorgo che le persone che fanno una scelta simile alla tua non sanno motivarla, o peggio ancora la rendono incomunicabile ai più, qualcosa di "elitario", che non tutti possono capire. Concludo con una frase di non ricordo chi:"Non condivido - del tutto -la tua scelta, ma farò di tutto per difenderla"... Grazie Vicki!

Mattia ha detto...

Ciao Vicky, il tuo ragionamento ci stà se fatto in un contesto di benessere come lo è quello in cui ci troviamo io, te e il mondo occidentale ... abbiamo raggiunto lo stato di ipernutrizione ed ora è giusto che una regolata ce la diamo è ovvio! A me non piace però dimenticare che, in Italia (chiedi a qualsiasi anziano) siamo passati da periodi di pesante malnutrizione alla situazione odierna per esempio grazie all'allevamento di polli (chiamate proteine a buon mercato)e alla diversificazione della dieta con carne, uova, ecc... e non grazie esclusivamente a proteine di legumi o vegetali, ti ricordo per esempio il favismo e ti invito a vedere il contenuto in amminoacidi dei prodotti vegetali; con questo non voglio dirti: mangia (carne) perchè c'è chi non ne ha o perché è una cazzata non mangiarla!
Sul colpevolizzare l'allevamento al pascolo come responsabile della deforestazione non sono assolutamente d'accordo; il problema, a mio parere, è il tipo di allevamento, è la conduzione intensiva di qualsiasi sistema agricolo che è insostenibile, anche una monocoltura intensiva di soia per produrre il vegetarianissimo Tofù la reputo insostenibile; bisogna distinguere l’effetto devastante di un grande allevamento e l’effetto di un medio -piccolo allevamento ben integrato nel territorio in cui si trova. Esistono esempi di pascolo turnato che arricchiscono il suolo con deiezioni e lasciano intatto il terreno; culture che si basano sull’allevamento come forma di sostentamento ( vedi i tuareg con carne e latte di cammello); non sono d’accordo con i vegetariani perché condannano la carne a priori … ha molto più senso allora il veganesimo che è una scelta intransigente di No ai prodotti di origine animale e filosofia di vita anche perché come la mettiamo altrimenti con latte e uova, lana, ecc…
Il guaio degli allevamenti (e quindi la scelta di mangiare carne) è stato questa a mio parere: il fatto che gli erbivori allevati abbiano cominciato a mangiare mais e soia invece che erba (al pascolo) diventando “competitori dell’uomo” e sottraendo derrate alimentari all’uomo che l’erba non la digerisce invece. Questo è il motivo per cui ritengo che non ci sia ne scelta giusta e migliore nel modo di mangiare onnivoro (leggiti il Dilemma dell’onnivoro- Michael Pollan) ne nel vegetarianesimo. E’ anche una questione di politiche sbagliate (e un po’ quindi la responsabilità è nostra), politiche di mercato: quelle che permettono il fotovoltaico su terreni agricoli (è ovvio che bisogna importare derrate agricole poi), l’edificabilità dei terreni agricoli, la coltivazione di colture biocombustibili o l’importazione di soia ( per la stragrande maggioranza ogm) da paesi con emergenze di cibo. Poi ci sono assolutamente le scelte alimentari di ognuno che hanno peso! La tipica dieta contadina molto vegetariana con poca carne è la dieta che preferisco!
Tu cosa ne pensi di uova e latticini invece?
Pardon per la risposta un po’ lunghetta ma l’argomento è interessante!

Francesco Mancin ha detto...

Ho aspettato a commentare perchè ero perplesso, ma tu Mattia mi hai sapientemente (ed in modo molto più profondo ed informato) preceduto!, grazie.
Comunque a breve un articolo di Michele Facchinetti, altro vegetariano, che si focalizzerà invece sugli aspetti morali del mangiare animali. Forse questi saprà far pendere la bilancia da una delle due parti?

Vicky Rubini ha detto...

Ciao Mattia.
Rispondo suito all'ultima domanda: i latticini li doso abbastanza bene ( in questo caso vale per me la regla del "non esagerare", o meglio dell'"una volta tanto") per le uova solo ''a terra''.
I nostri nonni hanno avuto un periodo difficile, ma questo argomento, credo, esula, si allontana dalla mia riflessione improntata sui giorni nostri, che di fame non muore mica, qui.
E'più interessante il discorso della soia in mano alle grosse multinazionali; forse, anzi, sicuramente in questo caso è meglio la dieta contadina: verdure di stagione, che crescono vicino a me, possibilmente, e un attimino controllate.
E' chiaro che una fetta di salame nostrano non fa male a nessuno, ma qui divennta allora competenza esclusiva della motivazione morale.
Grazie per l'interesse e la cultura!

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