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venerdì 2 marzo 2012

Quei nanosecondi in più…


di Samad Saufi
Nel settembre 2011 il CERN ( European organization for Nuclear Research), centro nevralgico per la fisica mondiale, attraverso il suo portavoce Antonio Ereditato, ha comunicato che, durante alcuni esperimenti di routine, misteriose particelle hanno superato la velocità della luce, viaggiando dai laboratori del CERN sino alle apparecchiature dell’Istituto di fisica nucleare al Gran Sasso.                             
C’è ancora un po’ di confusione su cosa siano, su come sono fatti e a che diamine servano effettivamente questi famigerati neutrini, quindi è meglio spendere due parole su queste particelle, non sia mai che a qualcuno vengano in mente cose strane; finché le castronerie le diciamo noi, gente comune, è un conto, ma vi immaginate se le dicesse, chessò, il nostro Ministro dell’Istruzione? Già, sarebbe veramente da ridere.

Comunque i neutrini non sono nient’altro che semplici particelle ( dei fermioni precisamente) elementari, tra le più semplici, caratterizzate da una massa UN MILIONE di volte inferiore a quella dell’elettrone (0,000…091 kg , dove gli “0” sono 37). Attraversano tranquillamente la materia, date le loro dimensioni perciò eventuali tunnel Ginevra-Gran Sasso sono superflui, ve lo può confermare qualunque scienziato, ma anche senza andare troppo in là: un ministro dell’istruzione lo sa di sicuro!
L’entusiasmo è tanto, si sente nell’aria, se questa scoperta venisse confermata  si potrebbero trarre vari spunti per dei nuovi modelli fisici e 100 anni di fisica moderna verrebbero messi in crisi ( Il che, vorrei chiarire, non è necessariamente negativo).
Nel febbraio 2012, però, si scopre che l’anomalia nel tempo di volo dei neutrini sarebbe stata causata da un errore di misura, un difetto del collegamento in fibra ottica tra un’unità GPS e un computer ha causato un’alterazione nella velocità di trasmissione dei dati, facendo apparire i neutrini come più veloci dei fotoni ( la luce).
Ora, sicuramente non è da mettere in dubbio la serietà del gruppo di ricerca che ha condotto i vari test, sono ricercatori con anni di esperienza alle spalle e una preparazione indiscutibile. Sorge però spontanea una riflessione sul comportamento del mondo dell’informazione e di alcuni elementi che hanno partecipato al progetto denominato OPERA. Immediatamente ,dopo il settembre 2011, giornali, telegiornali e quant’altro si sono subito accaniti sulla validità della Teoria della Relatività Ristretta di Albert Einstein la quale appunto ammette la velocità della luce come invalicabile. Fiumi e fiumi di inchiostro e di parole che, disegnando frasi quali “ Einstein si è sbagliato”, “ Confutata la relatività” dimostrano l’insopportabile presunzione di alcune persone che dovrebbero studiare un poco di più prima di affermare fatti del genere. Questo è stato comunque l’atteggiamento di circa 30 ricercatori del CERN, i quali ostinando, giustamente, una certa prudenza si sono rifiutati di firmare il pre-print ( bozza finale di un articolo scientifico pronto ad essere pubblicato) , mentre altri scienziati, con un comportamento a dir poco trionfalistico, rivendicavano l’esperimento come solido e privo d’errori.
Qualsiasi scienziato è perfettamente a conoscenza del fatto che una misura è SEMPRE affetta da errore, che la si faccia con il metro della nonna o con il miglior interferometro laser d’Europa. Gli errori più precisamente si distinguono in casuali e sistematici e proprio questi ultimi sarebbero stati la causa dei presunti errori commessi al CERN. Gli errori sistematici, a differenza di quelli casuali, non sono descrivibili statisticamente e quindi sono quelli a cui bisogna prestare maggiore attenzione. Pur sapendo di correre il rischio di aver fatto errori sistematici, perché tutta questa fretta nel divulgare la notizia? Possibile che personale d’alto livello si sia lasciato “ trasportare” da un’irrefrenabile entusiasmo senza pensare alle innumerevoli contraddizioni con la Teoria Einsteiniana, oltretutto verificata più volte sperimentalmente?
Purtroppo è in voga al giorno d’oggi l’essere affrettati a pubblicare risultati. I gruppi di ricerca ricevono finanziamenti, quasi mai sufficienti, che spingono gli scienziati a produrre risultati sul breve periodo per averne degli altri. La ricerca, come le scienze umanistiche, vengono viste come qualcosa di parassitario, inutile e dispendioso, perciò la regola “ O produci risultati o non ti finanziamo più” è purtroppo all’ordine del giorno e numerosi ricercatori sono costretti alla fretta, all’approssimazione, alla noncuranza dei dettagli pur di far sopravvivere la loro attività.
Di qualche anno fa la notizia del mirabolante vaccino contro l’AIDS di cui se ne è sentito parlare tre giorni, seguiti da un silenzio che dura tutt’ora, ma è probabile che la clamorosa notizia sia servita a ricevere finanziamenti. Per non parlare delle automobili ad aria compressa, a combustibile acqueo le quali sembravano essere praticamente pronte sul mercato, ma evidentemente si trattava solo di falsi, o meglio falsificati, allarmi.
La teoria della relatività ristretta e generale di Einstein è fondata su basi puramente teoriche, è stata creata con carta, penna e genialità. Purtroppo la ricerca teorica è messa ancora peggio di quella sperimentale, a causa di persone che non ne capiscono la fondamentale importanza. La formazione teorica è indispensabile per produrre innovazione e le più grandi leggi fisiche che governano la natura, Relatività, Equazioni di Maxwell, Meccanica quantistica, sono di puro stampo teorico e in seguito verificate e confermate sperimentalmente.  La fisica teorica attualmente sta lavorando alla Teoria delle Stringhe, che pare sia un buon candidato a divenire una Teoria del Tutto, tanto sognata dai fisici, in grado di spiegare qualsiasi fenomeno, ma sta procedendo con una lentezza estrema, causata appunto dal menefreghismo e dall’arroganza di coloro che dicono “ Questo è inutile” .
Il mio appello si rivolge proprio a voi. Voi che controllate questo complesso mondo, a mio parere, dovreste fermarvi e mentre siete immobili ad attendere quella luce che, inspiegabilmente è un poco  in ritardo, riflettere qualche nanosecondo in più.

4 commenti:

Dennis Salvetti ha detto...

La redazione si scusa con l'autore per la precedente mancata pubblicazione dell'articolo.
Per quanto piuttosto ignorante in materia, mi è piaciuto ed è abbastanza esemplificativo della situazione attuale della produzione scientifica.

Francesco Mancin ha detto...

Eccezionale, ringrazio Samad per la brillante e attuale proposta di riflessione.
Solo Matt Groening avrebbe saputo produrre una trama che parte dai neutrini e sfocia nella Socio-politica!

Francesco Locatelli ha detto...

Due questioni sottolineo:

1) Errori sistematici al CERN??? Ma dove stiamo andiamo.....

2) Anche ad un muratore, anzi, forse un muratore sarebbe più comprensivo nel capire che in qualche nanosecondo in più su 300.000 km/h c'era qualcosa che non andava, o meglio "l'era stes"!!

Toska ha detto...

grandissimo Sanji! il tuo articolo mi è piaciuto moltissimo: dimostra la tua cultura in materia e premia le tue abilità letterarie e satiriche,sei un fenomeno.

@ Francesco Locatelli: sei sempre così teatrale...

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