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sabato 17 marzo 2012

Wirtricity,trasmissione di corrente wirless e Nikola Tesla

 di Palladino Armando

Il Wirtricity, sistema di trasmissione di corrente elettrica senza fili, è una tecnologia sviluppata nel 2007 dall’MIT di Boston, che sfrutta il principio della risonanza reciproca per poter trasmettere corrente elettrica non utilizzando più i fili.

Tale scoperta, però, risale a ben 112 anni fa ed è da attribuire al noto scienziato Nikola Tesla.

Il Tesla Wirless System era stato brevettato con il numero di brevetto 645576 il 23 Marzo 1900 ed era molto più sorprendente della macchina dell’MIT, che gode di una potenza molto inferiore se paragonata alla macchina di Tesla, che disperdeva solo il 5% dell’energia, indipendentemente dalla distanza a cui
doveva essere trasferita.

Diverse dimostrazioni furono fatte accendendo lampadine anche a km di distanza ed alimentando motori elettrici con potenze molto alte, in grado di superare i 100 km/h.

Per oltre 100 anni gli americani hanno dato del pazzo a Nicola Tesla, ed oggi ci troviamo ad utilizzare un combustibile fossile, in esaurimento, come il petrolio, tra l’altro molto caro, soprattutto nel nostro paese.
L’importanza di questa scoperta, se così la possiamo definire, è fondamentale in quanto non dovremo più acquistare petrolio dagli Arabi ma ci ritroveremo ad acquistare energia elettrica dagli States.

Inoltre pare che ci sia un modo per riscaldare i pannelli fotovoltaici con tecnologie Laser; ma questo è molto improbabile, visto che tale sistema non potrebbe funzionare se non con una stazione di carica in linea diretta, altrimenti qualunque ostacolo (aria compresa), porterebbe ad una degradazione del
segnale.

Si parla anche di cellulari in grado di ricaricarsi semplicemente entrando in un ambiente.

Risultati simili non sono certamente raggiungibili con sistemi ottici.

Quindi o si spara a caso oppure si cerca di coprire il vero sistema, molto probabilmente lo stesso di Tesla, che al momento sembra l’unico in grado di trasmettere energia utilizzabile per scopi così importanti.

NIKOLA TESLA AVEVA TUTTO PRONTO NEL 1900.

5 commenti:

Sara L ha detto...

Scusate, l'ho pubblicato io ma ero ancora nell'account della redazione

Francesco Mancin ha detto...

Grazie per il contributo,
già tempo fa le vicende intorno ai brevetti di Tesle mi avevano perticolarmente incuriosito e fatto riflettere...
Un interrogativo resta ancora aperto però: Anche qualora il sistema "wireless elettrico" avesse un alto rendimento, la produzione alla fonte di energia elettrica dipenderebbe dai combustibili fossili o dall'uranio, quindi quanto ha senso investire in questi sistemi invece che nelle "inflazionate" "energie rinnovabili?"
Se mi sbaglio mea culpa, prego correggetemi!

Anonimo ha detto...

Hai perfettamente ragione! è giustissimo investire in nuove tecnologie sopratutto sulle energie rinnovabili,anche se ci sono le fonti nucleari,che a parte il problema dello smaltimento delle scorie sono un importante fonte di energia a mio parere.
Una scoperta del genere avrebbe un grande impatto ambientale in quanto,noi trasportiamo energia elettrica attraverso fili di rame.
bhe devi sapere che il rame in natura non puo essere utilizzato a questo scopo,in quanto non è abbastanza puro,percio i fili elettrici ed il rame in generale hanno un costo così elevato.
per la trasmissione di corrente si utilizza il rame al 95,95%(molto puro),ma la produzione ha costi molto alti ed anche l'impatto della produzione sull'ambiente non è da sottovalutare,soprattutto nella fase di raffinazione termica.
Pensa allora se a casa tua nei muri non passassero fili di rame,sarebbe ottimo per te che,ad esempio hai costruito la casa,ed ancor di più per il rame non raffinato.
questo è il primo punto.
il secondo è legato soprattutto al campo dei trasporti.
I problemi piu grandi delle automobili elettriche è quello di avere costi elevati,soprattutto in componenti quali le batterie,e sopratutto scarsa autonomia.Con questa scoperta almeno uno di questi sarebbe risolto,in quanto basterebbe istallare questo sistema in modo che copra una grande area,e così non saremo piu costretti a dipendere almeno nel campo dei trasporti del petrolio,migliorando anche in questo caso sull'impatto ambientale.
Palladino Armando

Francesco Mancin ha detto...

Hai ragione! non avevo pensato ai costi economoci ed ambientali del Rame!
Ma soprattutto ho capito cosa intendevi per "dipendere dal petrolio".
Grazie davvero, spero che in futuro ci offrirai altri interessanti spunti di riflessione "energetica".
Anzi, se hai già qualcosa di pronto...

Anonimo ha detto...

guarda ho inviato in redazione un articolo sul progetto Haarp,se lo pubblicano lo leggerai a breve! non è energetica ma penso che ti interesserà comunque!
Palladino Armando

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