di Vicky Rubini
Nonostante il grande numero di personaggi presenti nel romanzo, la trama è abbastanza semplice, e ruota intorno alla vita dei due protagonisti Donka Berati, albanese, e Alfredo Cannella, figlio di un ricco immobiliarista veneziano, Giulio Cannella.
I due si conoscono in università, alla Bocconi, dove Donka lavorerà per un bel periodo della propria vita, mentre Alfredo lavora in una filiale del padre a Milano e poi a New York con un'altra compagnia.
Si rincontreranno nel milanese per vari motivi, quasi sempre a sfondo economico e commerciale, finchè a unire le loro esistenze spunta Drima, ex compagna di Harvard, e compagna stabile, alla fine del libro, per quanto riguarda Donka; e partner di Alfredo in un tratto del libro.
In generale il tema del libro è quello del successo, con o senza le possibilità ''standard'': Donka va a studiare ad Harvard grazie ad una borsa di studio, Claudio non passa l'esame di ammissione, per ripiegare sulla Bocconi, dove, appunto, incontrerà Donka, cacciato da Harvard perchè scriveva le tesine agli altri studenti.
Una storia duplice, fatta di echi e rimbalzi tra i successi di uno e le ftrustrazioni Bocconiane dell'altro.
Il libro, di lettura scorrevolissima, si sviluppa presentando nuovi aspetti dei personaggi attraverso il rapidissimo passare degli anni, e narrando le trame più o meno losche della piccola mafia del nord, attraverso tangenti, favori, e sconti, presentando la ''cospirazione delle colombe'', la mera dimostrazione per assurdo che essere altruisti (quindi dare in cambio di nulla, atteggiamento logicamente svantaggioso) in fondo conviene. Perché?
Vincenzo Latronico è molto più bravo di me, quindi leggete il suo libro.
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