di Sara L.
25 novembre 2012: il martellamento mediatico fa pensare in prima battuta a “giornata delle primarie del centro sinistra”. No, non vi tedierò con un articolo a proposito della necessità o meno di questo appuntamento elettorale, dei pronostici, dei candidati o del cosiddetto “albo dei votanti”. Non lo farò, perchè la data del 25 novembre riveste un'importanza mondiale, ovviamente non per le consultazioni di cui sopra.
Nel 1999 l'Assemblea Generale dell'ONU
dedicò questa giornata al contrasto alla violenza sulle donne: a
chi di voi sta già sbuffando e pensando “questo è il solito pippone
della Sara” affibbio immediatamente e senza remore l'appellativo
di ignorante. Ignorante perchè ignora la portata di questa piaga, endemica non solo nei Paesi in via di sviluppo (orrenda definizione), ma anche
e soprattutto nella realtà più vicina a noi, quella
dell'illuminata Europa, dell'evoluta Italia e della civile Lombardia.
Dall'altro lato, l'unica caratteristica personale che hanno in comune le donne che subiscono la violenza è proprio quella di ESSERE DONNA: poco contano l'età, la nazionalità, l'estrazione sociale, il grado di istruzione... alcuni tratti comuni possono essere individuati solo nelle modalità di reazione al maltrattamento (atto violento e ripetuto), meccanismi diversi scattano in occasione di un episodio di violenza sessuale, di cui, se interessa, tratterò in un altro articolo.
Ogniqualvolta si sviluppa nel rapporto tra un uomo e una donna la dinamica del maltrattamento, si sviluppa ciò che è tecnicamente chiamato il “ciclo della violenza”. Esso si compone sostanzialmente di 3 fasi:
E' importante quindi uscire da quell'ignoranza iniziale di cui parlavo, perchè ognuno di noi potrebbe un giorno venire in contatto con una donna che ha subito atti inumani di questa portata ed è importante innanzitutto che riesca a decodificare cosa è successo e cerchi di starle vicino, di aiutarla a farsi aiutare.
Il contributo di noi tutti è fondamentale, in tutte le forme in cui si può esprimere, perchè finchè esisterà una giornata mondiale contro la violenza sulle donne significa che ancora non ce l'abbiamo fatta a vincere questa battaglia.
NO MORE!
- fase della tensione: aumento della tensione nel maltrattante che si esprime con attacchi soprattutto verbali, con critiche e svalutazioni;
- fase di maltrattamento: esplosione della violenza con aggressione vera e propria;
- fase “luna di miele”: è la fase più subdola, in cui magicamente torna la tranquillità. Il maltrattante in questa fase si scusa con la vittima, le fa regali, le promette che non accadrà mai più e che tutto cambierà...
E' importante quindi uscire da quell'ignoranza iniziale di cui parlavo, perchè ognuno di noi potrebbe un giorno venire in contatto con una donna che ha subito atti inumani di questa portata ed è importante innanzitutto che riesca a decodificare cosa è successo e cerchi di starle vicino, di aiutarla a farsi aiutare.
Il contributo di noi tutti è fondamentale, in tutte le forme in cui si può esprimere, perchè finchè esisterà una giornata mondiale contro la violenza sulle donne significa che ancora non ce l'abbiamo fatta a vincere questa battaglia.
NO MORE!
Nessun commento:
Posta un commento