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giovedì 6 dicembre 2012

L'Italia Spensierata

di Miriam Bonalumi


"Lei mi ha guardato come si guardano i bambini,

mi ha chiesto se sapevo dov'erano i grissini,
vedendomi perplesso di scatto s'è voltata  
e in men che non si dica
  l'Italia se n'è andata...

(Mercanti di Liquore, "L'Italia")

 Titolo: "L'Italia Spensierata" (pg.183)
Autore "Francesco Piccolo"
Edizione: Editori Laterza (Collana "Contromano")
Prima edizione: Gennaio 2007

Pedali su una bicicletta affittata per pochi spiccioli in una via ciottolata di una città bella ma poco importante.
Ti volti e  Lui è lì.
 Il libro che avresti sempre voluto leggere, il libro che rafforza quelle idee che pensavi fossero inutili pignolerie, subdolo senso di superiorità di cui tanto volentieri vorresti sbarazzarti. 

Ecco a voi il libro di un semi-sconosciuto qualunque che sostiene la tesi che regge gran parte delle mie convinzioni sociali: ci sono tantissime cose che fai, anche se non hai voglia, perchè sai che gli altri attorno a te hanno voglia di farle.  Perchè sai che alla gente quella cosa che tu trovi tremendamente insopportabile fondamentalmente piace, e te la fai piacere.
Non vuoi certo fare la figura dello stronzo, tanto lo sai che "alla fine ti diverti pure tu".

Ci sono cose che detesto, ma agli altri piacciono: andare da McDonald's, fiondarmi in un locale con la musica metal a paletta, trascorrere un pomeriggio in qualche negozio alla ricerca della soddisfazione che non trovo. Non lì.

Ho sempre, inguenuamente pensato di essere l'unica che sperimenta il triste compromesso fino al giorno in cui ho iniziato a leggere "L'Italia spensierata" di Francesco Piccolo...

"Io mi sono sempre sentito DIVERSO da quelli che guardano "Domenica In" o "Natale a Miami" o si infilano negli ingorghi delle vacanze. è tutta la vita che mi baso su tali certezze. Poi queste certezze hanno cominciato a vacillare" (F. Piccolo)

“Tutta la mia vita è stata un elastico tra la coscienza e l’abbandono. Tra la capacità di ragionare su quello che vedo e la volontà di perdermi nella partecipazione”. (F. Piccolo)

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