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mercoledì 13 febbraio 2013

Uff che fatica questa cooperazione!

di Fabio Boffelli

Vi siete sottoposti a un esperimento sociale. Siete stati introdotti in una stanza, con un tale signor Becker, che vi spiega che non dovete preoccuparvi: qualsiasi cosa accada tornerete a casa più ricchi di come siete arrivati. Nella stanza accanto, vi spiega, un altro individuo di nome James sta partecipando con voi all’esperimento. Becker vi pone di fronte a una scelta, che è poi l’oggetto dell’esperimento: dovete scegliere se farvi dare da lui 10 € oppure lasciare che Becker dia 20 € a James. Vi spiega inoltre che anche James, nello stesso momento, si trova di fronte allo stesso dilemma. Che fare?
In realtà la scelta non è difficile: qualsiasi cosa scelga James vi conviene intascarvi i 10 € che vi sta offrendo Becker. Poiché possiamo assumere che James non sia un allocco, anche lui deciderà di intascarsi 10 € invece che darne 20 a voi. In definitiva sia voi che James tornerete a casa con 10 €. Becker non vi ha mentito: siete più ricchi di prima!
Già, c’è solo un particolare. Vi riporto la tabella con tutte le possibili combinazioni di scelte che voi e James avreste potuto prendere e i corrispondenti guadagni (payoff) che avreste ottenuto:


James intasca 10 €
James vi offre 20 €
Intascate 10 €
Payoff vostro: 10 €    
Payoff di James: 10 €
Payoff vostro: 30 €    
Payoff di James: 0 €
Offrite 20 € a James
Payoff vostro: 0 €    
Payoff di James: 30 €
Payoff vostro: 20 €    
Payoff di James: 20 €

Corbezzoli: avete sbagliato tutto! Se voi aveste offerto 20 € a James e James avesse offerto 20 € a voi sareste entrambi ancora più ricchi di quanto siete! Eppure sembrava corretta la vostra scelta! Anzi, a rileggere le condizioni proposte da Becker lo era proprio! Ci dev’essere qualcosa che non va. Da una parte prendere 10 € è la scelta giusta, dall’altra vi fa tornare a casa più poveri di quanto vorreste. Ma che cos’è che non va?
Quello che non va è oggetto di studio della “Teoria dei giochi”, una branca della matematica che si occupa delle problematiche più disparate fra cui proprio le interazioni sociali. Il dilemma che vi ho proposto è assai più ostico di quanto possa sembrare. Immaginate che prima di entrare nella stanza voi sappiate già quali siano le regole dell’esperimento, e immaginate di poter parlare con James per un istante.Potreste decidere di cooperare, per tornare entrambi a casa più ricchi. Ma cosa succederebbe una volta entrati nella stanza? Se James davvero decidesse di offrirvi 20 € vi converrebbe intascarne altri 10 e tornare a casa con 30. Peggio ancora: come fate a essere certi che non sia James a fare questo ragionamento e a intascarsi 10 € invece di onorare la promessa fattavi? Il dubbio è troppo forte: dovete accettare i 10 € da Becker e accontentarvi di un malloppo ridotto. In fondo anche James lo farà, ne potete stare certi. A dirla tutta non valeva nemmeno la pena parlarci, con questo James.
Tremendo, vero? Questo è il più classico degli esempi di fallimento sociale. Essere consapevoli di ottenere tutti quanti meno di quanto sarebbe possibile e non poterci fare nulla. Certo, potreste fare appello alla parola datavi da James, e sperare che la mantenga. Ma aggiungete qualche zero agli importi, e sono certo che non lo fareste. Insomma, questo gioco è proprio una fregatura. Ma di certo cose di questo genere non accadono nella vita di tutti i giorni! Vero? Vero?!
Eh no che non è vero! Pensate solo alle interazioni economiche: qui la teoria dei giochi sguazza come un pesce nel mare! Purtroppo gli esempi di fallimento della società sono molto più frequenti di quanto desidereremmo. Tutti vorremmo ridurre l’inquinamento: ma chi comincerebbe mai? Sarebbe come mettersi nelle mani di James! Tutti vorremmo smettere di sfruttare le risorse ambientali fino al collasso, ma lo spettro di James è sempre dietro l’angolo. Vi propongo una storiella:
Luca è un allevatore. C’è crisi, ed è preoccupato perché non vuole certo mettere a repentaglio la sua famiglia. Vorrebbe fare un investimento, comprando altro bestiame. I prati per il pascolo sono però tutt’altro che immensi, e nella stessa zona pascolano anche gli animali di altri quattro pastori. Il rischio di rovinare il terreno e renderlo inservibile è concreto, ma Luca si convince che un paio di animali in più non potranno creare troppi danni. Il guaio è che anche gli altri pastori ragionano come Luca, e di animali in più che pascolano ora ce ne sono dieci. Luca inoltre si accorge che due sole bestie non sono sufficienti per far fronte alla crisi, e decide di acquistarne ancora due. Ma anche gli altri pastori lo fanno, e ora ci sono in tutto venti animali in più che pascolano. Ben presto la situazione peggiora fino a che il terreno diventa inservibile, e tutti i cinque pastori si ritrovano in rovina. Vi ricorda l’Amazzonia per caso?
Di fronte a problematiche come queste potremmo lasciarci andare a improperi nei confronti delle multinazionali, degli uomini spietati che le dirigono e via dicendo. Ma a parte la discutibile costruttività di questa reazione c’è da far fronte a un dato di fatto: o tutti gli uomini d’affari sono senza cuore, oppure sono spinti da qualcosa più forte di loro. Questo qualcosa è proprio quello che impedisce a voi di collaborare con James. E allora cosa fare? Abbiamo visto che fidarsi di James non è proprio possibile. Allora non si può nemmeno salvare l’Amazzonia? Non si può nemmeno smettere di inquinare in maniera insostenibile? No, per fortuna non è così, come naturalmente vi aspettavate.
Supponete di cambiare ulteriormente le regole dell’esperimento: qualora uno dei due cooperi e l’altro no chi ha cooperato viene premiato con 10 €, e a chi non coopera viene sottratta l’intera somma che avrebbe dovuto ricevere. Tradotto in numeri:


James intasca 10 €
James vi offre 20 €
Intascate 10 €
Payoff vostro: 10 €    
Payoff di James: 10 €
Payoff vostro: 0 €    
Payoff di James: 10 €
Offrite 20 € a James
Payoff vostro: 10 €    
Payoff di James: 0 €
Payoff vostro: 20 €    
Payoff di James: 20 €

Ora cosa fareste? Prendereste 10 € per voi o ne offrireste 20 a James? Senza alcun dubbio vi conviene offrire 20 € a James! E’ sorta dunque la possibilità, e anzi la convenienza, di cooperare. Straordinario! Senza nemmeno conoscere James e senza potervi fidare di uno sconosciuto siete disposti a cooperare con lui e a mettervi nelle sue mani! Ma che cos’è che ha reso possibile questo miracolo? Una modifica alle regole. Spesso la differenza tra l’esperimento originale e quello modificato è l’ingresso in scena di un ente super partes: governo, leggi, deterrenti. In altri casi (e vale la pena dirlo anche se in questo esempio è un po’ complicato far emergere la cosa) può essere la semplice educazione a modificare i payoff vostri e di James: il senso di colpa che vi attanaglierebbe vi impedisce di prendere una decisione anti-sociale. Va però detto che questo meccanismo fallisce spesso se i partecipanti all’esperimento non si conoscono.
Dunque è evidente il ruolo di organi nazionali, internazionali e mondiali che tutelino gli interessi della società. Non è questione di impedire ai “furboni” di fare i loro interessi. In alcuni casi è anche così, ma il problema è molto più radicale e complesso. La vera questione è che queste organizzazioni super partes sono in grado si modificare i payoff dei “giochi” a cui si trovano a partecipare persone, aziende, nazioni… promuovendo la collaborazione. Questo naturalmente non significa accettare che “finchè qualcuno non cambia i payoff le cose devono restare come stanno”. Nel caso delle multinazionali i consumatori possono partecipare attivamente alla modifica dei payoff delle aziende, boicottando in massa quelle troppo poco attente alla sostenibilità. Non c’era bisogno di scomodare la matematica per giungere a queste conclusioni. E’ tuttavia molto interessante affrontare il discorso sotto questo punto di vista, perché mette in luce l’inevitabilità del fallimento sociale in assenza di opportune “regole del gioco”, e soprattutto la possibilità di imporre queste regole. E’ inoltre uno spunto di riflessione sui “cattivi delle multinazionali” e sulle lacune del sistema in cui le multinazionali si trovano ad agire, argomento su cui a volte è troppo comodo sorvolare.

1 commento:

Francesco Locatelli ha detto...

Questo articolo è da diffondere! Raramente si trovano spiegazioni migliori della "teoria dei giochi" con tanto di interpretazioni critica al sistema multinazionale. Mi permetto solo di aggiungere che l'ente super-partes modifica inevitabilmente le stategie in quanto richede una sorta di interessi (tasse) sui guadagni dei giocatori: una sorta di "banco", per capirci.

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