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venerdì 15 febbraio 2013

Noi, Cittadini del futuro

di Marzano Luigi

Vorrei ringraziare i relatori di ieri sera che con grandissima passione e professionalità hanno condiviso le loro conoscenze e storie.
Una serata di riflessione costruttiva, per comprendere il nostro futuro e viverlo consapevolmente da cittadini attenti.
Sapere quello che ci aspetta e quello che ancora si deve raggiungere è una meta che la Redazione si è posta e che vuole condividere con voi. Invito quindi tutti a venire ai prossimi incontri per "costruire" con noi alcuni mattoni di cittadinanza

Detto questo, voglio tirare le somme di ieri sera per coloro che non hanno potuto assistere all'incontro. Una serata ottimamente mediata dalle nostre blogger preferite Sara Elle e Miriam B. a cui si deve riconoscere il merito di aver portato al pubblico una docente universitaria come Mara Tognetti ( Unimib), Carlo Lanzanova  (per Onlus Fabbrica dei Sogni), Lamine Dia (mediatore culturale)  e la sezione di Bergamo dei Giovani Musulmani d'Italia.

Posizioni e punti di vista differenti che ci hanno permesso di creare un collage completo sulle "seconde generazioni". Abbiamo analizzato problemi di cittadinanza, differenze culturali con annesse potenzialità e difficoltà, la vita per questi nuovi italiani, e come i lavoratori nel settore affrontano la scarsa capacità di multiculturalismo tutta italiana.
La Professoressa Tognetti ci ha offerto una brillante introduzione mettendo in evidenza la mancanza di informazione sul tema e il disinteresse diffuso che contribuisce all'arretratezza legislativa riguardo le politiche di acquisizione della formale cittadinanza giuridica. Il tema dello Ius Soli,  e come nella globalizzazione di oggi quelle che vengono definite in modo fuorviante seconde generazioni siano effettivamente composte da italiani. Sì è quindi evidenziato un silenzio istituzionale fa registrare una sostanziale assenza di iniziativa verso questo improcastinabile sviluppo legislativo.

Carlo Lanzanova ha offerto il punto di vista di una Onlus che opera sul territorio bergamasco, certamente non il più morbido per l'accoglienza dei flussi migratori e per la vita di famiglie che vivono  differenze e concezioni di Comunità e di Famiglia oggettivamente diverse dalle nostre. Ci ha mostrato come sia arricchente per il territorio la diversità e di come i figli di immigrati nati in Italia possano essere strumento di mediazione di un processo integrativo equilibrato. (A questo Link potrete leggerne finalità e scopi.)

Interessante a questo punto è stata la testimonianza della "seconda generazione"  di cui abbiamo parlato, ovvero i ragazzi della sezione giovani musulmani d'Italia che ci hanno offerto uno spaccato sulla realtà delle loro vite spesso ostacolata da un sistema burocratico inefficiente e dagli stereotipi che, perpetuati anche non consapevolmente, sopprimono la speranza di uno scambio, cooperazione, inclusione e conoscenza effettivi. Ragazzi impegnati: dimostrazione per tutti dell'imminenza di un tema che deve essere affrontato perché si addivenga ad una formazione identitaria personale compiuta, libera e serena.

Lamine sta in mezzo a tutto questo: giovanissimo mediatore culturale, nato in Senegal e poi trasferitosi in Francia, ora lavora con il comune di Bergamo. Ha raccontato la sua esperienza migratoria che lo ha portato ora sul campo: qui dove è più difficile, per riempire i vuoti di una società a tratti retrograda, per contribuire alla crescita multiculturale e multietnica della nostra Nazione. Lamine è manodopera coscienziosa (e consapevole) del cambiamento, con il suo intervento ha esposto le problematiche delle "seconde generazioni", anche dal lato più pratico, mostrando che gli ostacoli più grossi spesso sono conseguenza di ignoranza e finta accettazione del diverso.  "Essere sinceri", questo potrebbe dirsi il suo motto.


Un bilancio positivo! Sicuramente senza gli stessi dubbi e le domande preposte, ma con molta più consapevolezza e  con nuovi strumenti per scegliere: missione compiuta. L'augurio è riuscirci anche le prossime serate, con la vostra presenza e la vostra partecipazione. Insomma, SPOGLIAMOCI!

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