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martedì 26 marzo 2013

Mc fascino

di Edoardo Marcarini


Nessuno, nemmeno il più accanito sostenitore della corretta alimentazione, rinuncerebbe mai al favoloso sapore plastificato di un panino di McDonalds. 

Forse.

Quello di McDonalds è il baluardo dell'efficacia delle tecniche pubblicitarie: milioni di dollari investiti ogni anno solo in America per promuovere in ogni modo possibile il fast-food, soldi che ritornano a valanghe gentilmente offerti dalle tasche dei consumatori. Feste di compleanno, clown colorati, take away, pratici happy meal, il cibo offerto ha un sapore che è effettivamente alla portata di tutti, anzi, fa gola a molti, ma soprattutto costa poco.
Ma vale ancora meno.
Si parla tanto di alimentazione corretta, ma nel mondo dei giovani nessuno dei più fissati salutisti che inseguono la linea in sella ad una dieta, armati di esercizio fisico, non si concede un bel panino una o due volte ogni due settimane. Eppure tutti sanno che l'offerta non solo è estremamente scadente (sebbene in Italia meno che negli USA) ma talmente carica di zuccheri, grassi e calorie da far saltare le vene dai polsi.

Un folle americano, Morgan Spurlock, ha diretto e interpretato il film documentario "Super Size Me".
Con l'obiettivo di mostrare gli effetti disastrosi causati dal cibo servito, Morgan ha mangiato per un mese, colazione pranzo e cena, solo prodotti di McDonalds, assaggiando tutti i menù, accettando il menù "Super Size" quando offerto e col divieto assoluto di ingerire qualcosa che non provenga dalla catena. Gli effetti a esperimento terminato sono devastanti: aumento di 15 kg, valori di colesterolo alle stelle, difficoltà respiratorie, rischio cardiaco, vita sessuale quasi annientata, assuefazione da cibo, danni allo stomaco e depressione. E' incredibile pensare che in America sono moltissimi a consumare abitualmente 3 pasti al giorno nella catena o a eccedere, in generale, con bibite gasate o altri cibi spazzatura. 
Piuttosto curioso è un video fuori scena (che si commenta da solo) in cui Spurlock mostra come e in quanto tempo si decompongano i vari panini della catena.

Perché ci facciamo del male? Perché lasciamo che ci spaccino schifezze per manna? Perché è socialmente accettato criticare un fumatore o un alcolizzato che si distrugge polmoni o fegato, ma è proibito far notare qualcosa a chi si distrugge lo stomaco? L'educazione alimentare è una fuffa in cui non crede nessuno se non qualche fermo sostenitore della buona salute o qualche estremista contro ogni tipo di alimento che non risponda a precisi canoni. Le cause sono molteplici: non si ha più tempo/voglia per cucinare (le madri ora lavorano), costa meno e non solo in termini economici, è più buono (anche se direi più facile), e l'immancabile "tanto a me non succede". La scusa delle scuse, attribuire possibili disgrazie solo agli altri, che spesso sono fessi che non si sanno controllare. 
Io, da genitore (figura portante dell'educazione alimentare del bambino), inizierei a controllare i miei fessi e impedirgli di ingurgitare spazzatura.


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