di Sara L.
Alba Adriatica, piccolo paesino della provincia di Teramo – Abruzzo – Italia. Fino ad oggi questo nome mi evocava una lunga striscia di spiaggia assolata, la frescura di quella pineta in cui, se stavi ben attento e non ti soffermavi sui cocci di bottiglie rotte, potevi intravedere tra gli alberi qualche scoiattolo. Alba Adriatica è stato per molti anni il luogo delle mie vacanze estive con mamma e papà: adolescente inquieta, in cerca di qualche modo per distinguersi dalle ragazzine fotocopia tutte molto più belle, più grandi, più abbronzate. Alba Adriatica, luogo di caldi pomeriggi trascorsi a leggere o a fare da baby sitter ai figli degli amici di papà e mamma, luogo di alcuni incontri che ricordo ancora con un sorriso.
Alba Adriatica ieri entra di sorpresa
nel tragitto in macchina verso l'ufficio: a Radio Popolare la dipingono
come una sorta di Bronx dell'adriatico, 4 omicidi negli ultimi 4
anni, rapine, risse, sparatorie, traffico di droga. Dov'è la mia
tranquilla cittadina di villeggiatura? Ma non è certamente questo
scenario da telefilm di seconda categoria a far notizia, bensì uno
dei candidati sindaci delle prossime elezioni comunali. Si chiama
Stefano Flajani, è un neo-nazista dichiarato: già questo dovrebbe
bastare a far montare un moto di disgusto in ogni cittadino che si
riconosca nella Costituzione più bella d'Europa.
Oggi mi piacerebbe tornare ad Alba
Adriatica, e come allora prendere il mio lettore CD (altri tempi):
stavolta però non me lo ascolterei in spiaggia, ma attaccherei un
paio di casse e lo sparerei a palla nella piazza.
Stefano Flajani,
questa la dedico a te:
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