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venerdì 31 maggio 2013

CIE: Costoso Inefficiente Efferato

Di Marzano Luigi

Quando mancano le risorse viene naturale cercare di razionalizzare le poche rimaste, e sta capitando spesso nel nostro paese che riguardando di quà e riguardando di là ci si accorga che qualcosa di estremamente costoso sia pure inefficiente, incostituzionale e crudele. Sto parlando dell'ultimo rapporto della  Scuola Superiore di Sant'Anna riguardo i CIE  ed i CARA (centri di identificazione ed espulsione, centri di accoglienza richiedenti asilo)  la ricerca mostra chiaramente i grossi difetti in termini di trasparenza, violazione dell'articolo 13 della Costituzione, costi elevatissimi

Partiamo dal difetto di incostituzionalità:
L'articolo 13 descrive come la libertà personale sia inviolabile e che la privazione o restrizione di questa deve avvenire solo secondo le modalità previste dalla legge. Questo tutela tutti, cittadini italiani e migranti, ma non avviene per i Cie. Quella nei centri è una detenzione a tutti gli effetti * ma non è regolata dalla legge ma da provvedimenti amministrativi o persino prassi che portano anche ad una grossa diseguaglianza fra Cie sparsi nello stivale. Qui nasce invece il  problema di anti-democraticità e scarsa trasparenza: 
Ogni Cie ha le sue regole e le sue prassi di trattamenti diversi e fa pure fatica a renderli noti. All'ultima raccolta di dati che il Ministero degli Interni ha disposto solo le strutture di Torino e Caltanissetta hanno presentato parziale documentazione riguardo circolari e documentazioni interne. Anche i dati riguardo i costi di cui vi parlerò dopo sono frutto di una stima calcolata su solo una parte dei documenti ricevuti. 


CIE Corso Brunelleschi, Torino
*[ I centri sono generalmente progettati seguendo lo schema architettonico delle strutture carcerarie, circondati da alte mura e sotto videosorveglianza; l'ingresso dell'edificio è sotto sorveglianza; la sorveglianza è assicurata da unità di polizia sotto il controllo della Questura e da parte del personale militare; l’ingresso è consentito solo previa autorizzazione di un’autorità pubblica e previa identificazione; le visite sono consentite in determinati giorni e orari per i parenti che si trovano regolarmente in Italia, e con la preventiva autorizzazione per gli avvocati, ministri di culto, il personale diplomatico, associazioni ed enti che hanno accordi con la prefettura locale. ]


I Costi:
Qualche dato:
  • 1.6 Mld la spesa globale rendicontata come "spesa globale per il contrasto all'immigrazione irregolare dal 2005 al 2012 (281 milioni erogati dall'Unione Europea). 
  • 80 Mila quanto speso per ogni "posto letto", 350 € di gratuito patrocinio e 20€ per ogni udienza ( per arrivare all'espulsione ne occorrono almeno 4 a persona).
A fronte di questi costi delle 169 mila persone transitate dai centri dal '98 ( all'epoca Cpt) al 2012 le persone effettivamente rimpatriate sono state 73500 (13.6%)  contro i 540000 che irregolari sono stati rintracciati in Italia per inottemperanza dell'espulsione. Senza contare che nel 2009 con la sanatoria si sono scoperti altri 134 mila lavoratori in nero e senza permesso di soggiorno. Insomma non servono né a contrastare l'inutilissimo reato di clandestinità né al benessere in termini di sicurezza dei cittadini italiani che invece pagano somme notevoli per il mantenimento di queste strutture.
Mi pare evidente che le politiche del rifiuto assoluto si siano rivelate inefficaci.  Occorre riformare il sistema partendo dalle concessioni dello status di rifugiato ed adeguando le strutture a quelle del resto d'Europa il controllo della migrazione è forse necessario ma così, per permettermi un francesismo, fa schifo.
Non voglio scadere in soluzioni utopiche per la grandissima speranza che ancora conservo per l'uomo ma lascio a voi lettori l'opinione del Professor Di Martino (attualmente Professore associato di Diritto penale nella Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa)  con un intervista rilasciata al corriere immigrazione anche per chi fosse interessato di un opinione più autorevole della mia . C'è da lavorare.




Fonti:
Ministero degli interini: interni.gov.it;
Avvenire: "stranieri irregolari, il conto dei controlli"  di Paolo Lambruschi;


1 commento:

Anonimo ha detto...

Stanno fin troppo bene, prima di prestarvi servizio...proprio in quello di C.so Brunelleschi, avevo un opinione nettamente diversa. Feci di tutto per non andarci, li consideravo i "lager della democrazia". Ebbene: lì il detenuto ero io, al freddo polare nei turni di notte, al caldo tremendo in pieno giorno. Solo una bottiglia d'acqua e una brioche per un totale di 8 ore. Preso per il culo continuamente, bistrattato, fatto oggetto di lanci di cibo (pagato dallo Stato), di feci, di pezzi di ferro (prese dalle brande) e di calcinacci (muratura della mensa o delle camerate). Lo sai qual è lo sbaglio della "Bossi-Fini" è che equipara colui che ha sempre lavorato a uno spacciatore, pedofilo, assassino, tossicomane. Sono dell'idea che se uno ha contribuito alla ricchezza e al progresso sociale ed economico del paese ha tutto il diritto a star qui. Se il periodo è negativo per noi, figuriamoci per loro...non è quindi corretto mandare a casa gente che è stata qui 13 anni solo perché ha perso il lavoro. Lo Stato deve dargli un tempo maggiore, una possibilità ulteriore. Certamente la clandestinità è un reato, ma deve esserlo solo per chi non vuole inserirsi e fa di tutto per delinquere, coloro che lasciano agli altri la fatica del lavoro onesto.

Non parliamo di carcere, le case circondariali sono ben altra cosa, non sono in pieno centro, non sono alte appena due piani e non sono costantemente picchettate dai centri sociali. Inoltre in un carcere i detenuti non fanno "comunella" come nel CIE, c'è una disciplina sicuramente maggiore.

La burocrazia italiana, infine, è il vero nemico, se vogliamo usare questi termini. Sia per l'extracomunitario che per l'italiano. Coloro che delinquono, e che l'hanno fatto numerose volte, non devono usufruire di vitto, alloggio, cibo, spese mediche, legali, igienico-sanitarie, e optional vari (quali televisore al PLASMA, aria condizionata, sigarette, ricariche telefoniche nazionali e internazionali) DEVONO essere immediatamente rimpatriati. Invece la burocrazia permette loro di starsene mesi e mesi a mangiar a scrocco per poi ritornare liberi in mezzo alla strada! Il delinquente va rieducato, non sono parole di Mussolini eh, ma della Carta Costituzionale!

Avrei preferito un discorso a 4 occhi, ma io sono pieno di impegni dovuti allo studio...e tu...figuriamoci. :D

Tusaichi

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