-

domenica 18 marzo 2012

“E viene tutto via con me.. “

                                                                              di Cristina Gregis


 L’aria di fine settembre in Romania è molto fresca, il vento è pungente, mi copro il viso con la kefiah che ho portato con me. Pioviggina. Mi batte forte il cuore. Ho paura. E se mi rubano la borsa? Ma Cristina ti sembrano cose da pensare queste? Vaffanculo io ci penso.


Oddio ci siamo, il nostro furgoncino scassato si è fermato, siamo dentro. Sono dentro. In un campo rom. Come quelli che si vedono nei servizi al Tg. Mi sento piccola e piango. Che ci faccio io qui? Mi rendo conto di quante volte mi sono lamentata per il freddo, e questi bambini che ci vengono incontro urlando ‘Italieni, Italieni!’ non hanno nemmeno le scarpe. Corrono. Gridano. Ridono. Sono sporchi. Puzzano. Eppure sono tremendamente belli. Li vorrei abbracciare uno ad uno.

Occhi. Sguardi tra me e loro, tra loro e me. E poi quegli occhi verdi. Infiniti come i campi in Romania e i capelli neri come la loro terra. Mi sorridono, ed io ricambio con gli occhi ancora umidi.
Mi sento un po’ stupida, ma tutto ciò è più grande di me. Sono immensamente fortunata e me ne rendo conto. E più li guardo, più mi guardo in giro, più capisco quanto siamo dannatamente superficiali a volte.
Padre Albano mi risveglia dai miei pensieri e mi invita ad entrare con lui in casa di una signora: un insieme di lamiere, una brandina, un fornelletto e molte altre cose che non c’entrano niente, eppure fanno casa. Non c’è modo di starci in più di due in questo posto, stringo le mani alla signora ed esco.
Esco dalla casa, esco dai miei pensieri, esco da me, esco da tutto.
Divoro con gli occhi i loro volti, ancora un po’. Mi dico che tra di loro, per assurdo, ci potrebbe essere il futuro Einstein o la futura Alda Merini, se solo ne avessero l’opportunità.
Così riprendo i miei pensieri. Il dolore. La gioia. L’esperienza di questo giorno. E viene tutto via con me.
Testimonianza di Cristina Gregis, volontaria inserita nel Settembre del 2010 in un progetto di sostegno e assistenza in un campo rom svolto in Romania a Baja Mare.

1 commento:

Francesco Mancin ha detto...

Grazie davvero per il bellissimo contributo.
Ancora una volta sono colpito dalla grandezza delle esperienze vissute in mezzo ai poveri e dal profondo senso umanitario di persone come te.

Recenti