-

lunedì 16 luglio 2012

Crisi d'identità

di Andrea Fasolini
L'occidente è definito come il “mondo libero” per antonomasia:millenni di guerre e rivoluzioni hanno dato vita a società illuminate,in cui la libertà di stampa ed espressione rappresentano cardini fondamentali della vita sociale.Tuttavia queste rappresentano solo una parte dello scenario mondiale:non tutti gli uomini sono disposti ad omologarsi a questo sistema,reagendo spesso in modo violento.Rappresentante emblematico di questo movimeto anti-occidentale è stato,fino alla sua recente morte,Osama Bin Laden.Alla notizia della sua scomparsa,il “mondo libero” ha esultato all'unisono,in memoria delle migliaia di vittime causate dall'organizzazione terroristica Al-Qa'ida,di cui era il leader.Nonostante la questione del terrorismo internazionale sia tutt'altro che risolta,gli interrogativi su questo misterioso terrorista,che per oltre dieci anni è stato il nemico numero uno degli USA,rimangono molteplici.L'informazione libera del mondo occidentale non ha mai trattato nello specifico il personaggio privato di Osama Bin Laden,nè le sue reali rivendicazioni.Attentati come quelli dell'11 settembre 2001 giustificherebbero,in ogni tempo e luogo,reazioni di terrore tra la gente:furono distrutti,in un solo giorno,i simboli del potere della più grande potenza economica  mondiale.Nel trattare la questione,ben pochi si sono riservati di analizzare i motivi che hanno spinto migliaia di persone in tutto il mondo ad unirsi ad Al-Qa'ida.Forse il mondo libero teme più la verità che il terrorismo stesso.Osama Bin Laden
 è stato per molti anni alleato degli USA durante l'occupazione sovietica dell'Afghanistan.Dopo la fine del conflitto,i rapporti con gli alleati americani cambiarono:divenuto un personaggio dalle scomode rivendicazioni,gli USA tentarono di ucciderlo.L'attentato fallì miseramente e Osama dichiarò guerra all'occidente.La stampa non ha mai dato molto spazio alle rivendicazioni di Al-Qa'ida.Non perchè infondate,anzi:i terroristi chiedono agli USA di smantellare le proprie basi militari in Arabia Saudita,nelle prossimità dei luoghi di culto islamici,permettendo al mondo arabo di scegliere il proprio destino autonomamente.Rivendicazioni di questo tipo dovrebbero essere concesse da un “mondo libero” come il nostro.Invece costarono quasi la vità a Bin Laden.E' questo ciò che spaventa i potenti dell'occidente cristiano:non il terrorismo,ma la verità.Dover ammettere che le grandi democrazie del mondo si poggiano sullo sfruttamento senza limite di popolazioni ridotte in terribili schiavitù economiche.Dover ammettere che la libertà e il principio di autodeterminazione dei popoli non valgono il loro petrolio.Dover ammettere che,per quanto li si possa rappresentare come esseri brutali,i terroristi non sono altro che l'ultimo anello di una catena di violenze iniziate dall'occidente.Dover ammettere che il modello economico americano non ha futuro.Trattare queste questioni con l'uso della ragione è molto più sconveniente che risolverle con le armi.Chiamiamo quindi terroristi giovani che si battono per la libertà dei propri popoli,mentre ci autodefiniamo “esportatori”di democrazia e libertà.Le invasioni dell'Afghanistan e dell'Iraq,giustificate dall'esigenza d' instaurarvi sistemi democratici,celano dietro sè l'esigenza di controllare direttamente le loro immense risorse petrolifere e minerarie.L'Italia,che della propria avversione alla guerra ha fatto specifico riferimento nella costituzione,è stato il più grande produttore mondiale di mine antiuomo,flagello delle popolazioni civili in ogni zona di guerra.Il nostro pacifismo costituzionale non ha impedito che appoggiassimo l'aggressione armata di nazioni inermi:nella sola guerra in Iraq è stata quantificata in 700 tonnellate la massa di uranio impoverito rilasciata in quei territori.Migliaia di donne e bambini sono morti,e continuano a morire con il tacito consenso della stampa intrnazionale,per assicurarci il loro petrolio.Questo è il “mondo libero”:difendere i propri interessi a discapito di tutto.Bombardiamo popolazioni indifese perchè chiedono maggiore indipendenza,e definiamo terroristi coloro che si battono per ottenerla.Se è vero che terroristi si diventa e non si nasce,dovremmo domandarci perchè queste popolazioni provano rancore nei nostri confronti,e cosa ci differenzi da loro.Dobbiamo chiederci perchè mentre una parte del mondo ha gioito per la morte di Bin Laden,l'altra ne ha pianto la scomparsa.L'eliminazione di quest'uomo,per quanto alimenti la gioia degli illusi,è stato soltanto l'ultimo tassello di un mosaico infinito chiamato violenza,che a sua volta pretenderà altri tasselli.Che futuro possiamo avere se la guerra al terrorismo internazionale è condotta da paesi che da anni terrorizzano loro stessi popolazioni in svariate aree del mondo.La verità è che ciò che ci differenzia da quei criminali è solo il movente:loro uccidono per fede,noi per denaro.Se è questo il “mondo libero”di cui ci vantiamo,basato sulla disinformazione e la manipolazione,non vedo il bisogno d'esportarlo.

Nessun commento:

Recenti