di Edoardo Marcarini
Visto e considerato che la gran parte (se non tutta) la redazione è, o quantomeno è stata, scout, mi alleggerirò il cuore condividendo con voi questa vergogna.
Negli Stati Uniti i BSA (Boy Scouts of America)avrebbero coperto centinaia di casi di abusi sessuali da parte dei loro staff. Anziché denunciare le violenze alla polizia, e lasciare che le autorità procedessero a verificare le entità degli abusi per poi agire a norma di legge sul criminale, i big boss dell’organizzazione hanno per anni “invitato” i capi fraudolenti a inventare qualche scusa plausibile per abbandonare l’associazione (promozioni, parenti malati e via dicendo)e lasciare che questi uscissero, impuniti. Il fatto che molti di loro siano stati successivamente reintegrati ( e poi, ri-appartati, siano stati successivamente ri-“sgamati”) è un dettaglio.
L’esistenza del dossier segreto (chiamato per altro “Perversion files”), dossier riservato dell’organizzazione stessa contenente nomi e cognomi dei molestatori, venne svelata da Kenny Clark, avvocato difensore di una vittima, solo nel 2010, 91 anni dopo la sua creazione.
Nuove norme introdotte lo stesso anno garantirebbero chiarezza e maggiore sicurezza, in quanto ogni sospetto di abuso andrebbe segnalato direttamente alla polizia. Poi dalla teoria alla pratica…
Il “Los Angeles Times” ha pubblicato alcuni documenti relativi alla questione in due articoli: si legge di tutto, capi nella Jacuzzi con sedicenni, foto di lupetti in tenuta sado, capi che dopo lo strip poker costringevano i ragazzi a svolgere le attività nudi, per non parlare dei soliti sesso orale, anale ecc… Un abominio se si considerano i valori che il movimento scout porta avanti: servizio, rispetto e collaborazione per creare cittadini del mondo, non per parare il culo ai pedofili.
Una bella bomba insomma, ma attenzione a non cadere nel facile e veloce “allora gli scout sono tutti stupratori”. La chiesa non è preti pedofili, la scuola non è insegnanti violenti, lo scoutismo non è violenza sui minori. Spesso le rivelazioni sono spunti di riflessione, autoverifica, e miglioramento, il metodo educativo del movimento scout è comunque considerato uno dei migliori a livello mondiale.
In ogni gruppo, ristretto o esteso che sia, alla fin fine, la differenza vera la fanno le persone nel loro piccolo.
2 commenti:
E pensare che quando i creatori di South Park ironizzarono sulle dicerie inserendo in una puntata un parodia spinta dei gruppi di esploratori... I moralisti americani levarono gli scudi. Era forse coda di paglia?
Maledictis!
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