di Marzano Luigi
E' noto, la nostra cultura è molto diversa da quella USA, ma i risultati della ricerca di Nature sono interessanti: quello che votano gli amici conta.
Ormai sono diventate noiose le analisi sull'immensa quantità di dati personali che regaliamo ai social network. Ora ci si mette anche questa ricerca americana che ci fa intuire quanto sia potente l'influenza "facebokkiana" persino sulla politica. Le ricerche provengono da stati composti da numeri diversi dai nostri, ma si tratta di una rivoluzione che ci raggiungerà, secondo il mio modesto parere.
Tutti noi conosciamo un amico un po' ingenuo che si fida di qualche parere più sofisticato del suo, immaginiamo una cosa su larga scala.
Molte persone stanno perdendo inconsciamente il loro libero arbitrio perchè bombardate da pareri di conoscenti di cui spesso non ne sanno analizzare le motivazioni.
E' questo quello che rileva "Nature", rivista americana di grande tiratura.
Se molti di noi sono affascinati dall'immediatezza del web nella ricerca di pareri nessuno di noi costruirà un proprio pensiero utile, personale e differente e si navigherà sempre intorno agli stessi temi portati avanti dagli opinionisti di turno, o da chi si reputa intelligente, tuttologi della politica, ventriloqui della parola e dei blog.
Forse è anche per questo che in Italia persone lontane dalla politica, professionalmente parlando, poi ne diventano parte integrante.
Allora cari miei lettori, lasciamo ai social network eventi, musica e passatempi ed alla politica dedichiamo un tempo nostro, solitario. E' più importante di quanto pensiate, per non dare responsabilità ad altri o alla demagogia.
Pensate, pensate, le prossime politiche sono vicine e non sbirciate gli amici!
Ecco l'articolo di Nature
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