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giovedì 22 novembre 2012

L'inizio della ribellione: Bambini di Siria

di Miriam Bonalumi

15 Marzo 2011.
Daraa è una cittadina all'estremo Sud della Siria, un passo dalla Giordania.
 15 ragazzini tra i 9 e i 15 anni scrivono slogan anti-Assad sui muri della città: 
"Il popolo intero vuole la caduta del regime".
Notati dalle forze di polizia, vengono prelevati e "scompaiono" con gli agenti.
"Dimenticatevi dei vostri bambini. E se non potete farne a meno, portateci le vostre donne per farne altri", questa la risposta delle autorità alle grida laceranti dei genitori.
I ragazzini vengono finalmente rilasciati dopo giorni di angosciosa attesa: non hanno più le unghie delle mani.

Daraa rappresenta l'inzio della ribellione siriana.
Daraa è sangue innocente: il 24 maggio 2011 Hamza Ali Katib, di un villaggio del Governatorato di D., percorre 12 km a piedi per partecipare con la sua famiglia ad una manifestazione contro il regime Assad.
Le forze di sicurezza della "Air Force Intelligence"lo prendono in mezzo alla folla.
 Viene "spedito" alla famiglia non molto tempo dopo: picchiato ed evirato. Morto.
Le immagini del suo corpo vengono trasmesse da Al Jazeera: il governo siriano "apre un'inchiesta" sulla sua morte.

Nessuna pietà  per i suoi 13 anni interamente vissuti sotto una terrificante dittatura.

Questo è stato solo l'inizio.

 (informazioni rielaborate da un intervento di Shady Hamady, scrittore italo-siriano originario di Homs.)


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