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venerdì 22 febbraio 2013

Tutta mia la città (dinanza) : Giovani, vecchi, idealisti e bamboccioni

di Marzano Luigi
Una tavola rotonda coi fiocchi, quella di ieri sera. Discussioni partecipate e cariche di informazioni che voglio condividere con il popolo più "digitale" della comunità di Spogliatevi!, Voi cari lettori che per un motivo o per un altro non avete potuto esserci ieri sera.


Un tema caldo quello del confronto generazionale, che ha visto in sala un  pubblico di età diverse pronto a discutere in ogni ambito delle differenze, delle "ostilità", delle esperienze tra le generazioni a confronto.

Un'introduzione ben curata di Francesco Mancin ha analizzato il punto di vista demografico del comune di Mozzo che si è scoperto allineato alla media nazionale. Da questo punto di partenza è diventato semplice per    ospiti e pubblico commentare il rapporto delle istituzioni con l'invecchiamento del sistema Italia, e per quanto riguarda l'erogazione di servizi e la creazione di spazi.
L'incontro è entrato subito nel vivo ed è stato Giorgio Lanzi ( docente ed consigliere provinciale ACLI ) a presiedere la tavola rotonda presentandosi e mostrando ai meno "statistici" l'emergenza celata nei dati presentati da Francesco.
Gli altri ospiti presenti all'incontro erano Rosa Gelsomino, presidente provinciale ACLI, e due giovani mozzesi: Giovanni Mancin ( infermiere)  e Fabio Piazzalunga ( Giovane laurea di II livello con esperienza all'estero) che hanno raccontato con la loro testimonianza il recente, o quasi, ingresso da giovani nel mondo adulto ed anziano dell'esperienza.

Lanzi ha mostrato le nuove necessità portate dall'invecchiamento della popolazione e dell'effetto che recano contro quelle già esistenti, create con una prospettiva di crescita demografica della popolazione giovane. Una denuncia "moderata" dell'assenza delle istituzioni nel mediare e mitigare questo processo che porta alla nascita di un ostilità nascosta fra le due generazioni, che così procedendo non colmeranno mai le mancanze di solidarietà, trasmissione delle competenze e fiducia reciproca. In questo i giovani presenti al tavolo dei relatori non potevano che testimoniare questa distanza, specialmente Fabio ha evidenziato la presunzione della categoria "vecchi" a considerare il giovane sprovvisto di esperienza e quindi privo di potenzialità. Giovanni nota invece in cortesie e comportamenti diversi comunque un rispetto da parte del mondo anziano rispetto ai giovani ma non può fare a meno di evidenziarne debolezze che devono essere colmate da chi ha ancora energia. Diventa così un discorso di reciprocità, se si pensa alla necessità per l'entusiasmo giovanile di trovare un maestro che permetta di canalizzare le energie in una attività professionalizzante.

Rosa Gelsomino concluso ottimamente questa discussione: ogni generazione è portatrice di esperienze e competenze diverse, nate dal differente ambiente di educazione, cosicchè il mondo globale di oggi ha permesso alle nuove generazioni di maturare competenze sconosciute ai più anziani. Da qui nasce l'interrogativo più grosso: il mondo dei "saggi" è pronto ad accogliere la novità? E l'estero?. E quindi, quali sono  i valori che uniscono questi due mondi apparentemente separati? Anche nel resto d'Europa sono cosi disgiunti?. Alla prima domanda sono state trovate più soluzioni anche se la "quadra" l'ha trovata proprio Giovanni: riconoscere le potenzialità del territorio e la tutela dello stesso devono essere i punti di partenza per questa unione. Alla seconda abbiamo risposto, anche noi dal pubblico, con altri interrogativi. Forse l'Italia è vecchia e l'Europa no? Forse bisogna partire da quest'ultima per cogliere le nuove occasioni.

A cosa è servita questa serata? Forse a mostrare la voglia di giovani non "bamboccioni" e di  saggi non presuntuosi a trovarsi per discutere, per darci fiducia, reciprocamente. Grazie ai presenti di ieri sera, sono ben accolti commenti e domande tramite il blog. Vi aspettiamo il 28!



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