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domenica 31 marzo 2013

"Il poverello d'Argentina"(?)

di Dennis Salvetti

Forse un po' presuntuosamente (sicuramente un po' presto), ma direi che si può (più che altro, che posso, visto che altri lo hanno già fatto e lo fanno a sproposito tanto con sviolinate oscene, quanto con opache ombre sul "passato politico" dell'ex cardinale Bergoglio) cominciare a dare qualche giudizio su questo nuovo Papa.
Indubbiamente, dal mio angolo di visuale parziale e lacunoso, posso dire che sta scompaginando la rigidità del cerimoniale cattolico tradizionale come non succedeva da anni (almeno dai primi anni del papato di Giovanni Paolo II), rompendo con l'aura di distaccata istituzionalità del precedente reggitore del trono petrino. Influisce probabilmente il fatto che contrariamente a Ratzinger, illustre e fine teologo decisamente "conservatore" (ammesso e non concesso che sia possibile trasporre in termini politici la presenza di "correnti" interni alla Curia), Bergoglio sia un gesiuta, laureato in chimica e psicologia, che durante la gioventù ha avuto significative e consistenti esperienze al di fuori della vita eccelsiastica (per quanto sia da prendere con le dovute precauzioni, c'è una buona biografia su Wikipedia).
Di questa esperienza di vita in un continente esteso, variegato e spesso difficile come il Sud America, è riuscito a mantenere un contatto con la realtà dei più emerginati (pur vivendo e dovendo passare, gli si augura, anni nella prepotente opulenza della Curia romana) sia con gesti semplici e tranquillamente adottati dal papato di Giovanni XXIII in poi, sia con gesti eclatanti come la vendita dei ricchi paramenti ed accessori (accontentandosi del più "umile" bronzo dorato), con la promessa di devolvere il ricavato a fini umanitari (almeno così mi è giunta voce, di cui qualcuno potrà contestare o confermare la veridicità (come al solito sono arrivato tardi e frettolosamente a scrivere un articolo, dovrete scusarmi!!)).
Comunque, è chiaro l'impegno che ha preso, anche solo simbolicamente, con l'utilizzo di un nome, Francesco, decisamente inusuale (rispetto ai più quotati Giovanni, Leone, Pio, Gregorio, Benedetto, ...), che lo lega alla figura di Francesco d'Assisi (che tra l'altro, se ben ricordate, è preso ad esempio da Spogliatevi!, per il gesto, appunto, dello spogliarsi dei condizionamenti e dell'espressione in libertà della propria coscienza), rendendo chiara la sua sensibilità alla povertà e la sua vicinanza (come da lui stesso ammesso nel messaggio pasquale di oggi) ai temi della difesa dell'ambiente.
Ecco arrivati al dunque, e cioè il messaggio pasquale di oggi, nel quale parla di povertà, di narcotraffico, di impegno verso il pianeta Terra ("il Creato"), poi ovviamente di guerre, di apertura al dialogo e per il dialogo (questa volta si spera un po' più incisivamente del predecessore, soprattutto rispetto alla difficile questione mediorientale) e il rispetto degli uomini (e delle donne, "oserei" aggiungere). Meglio dunque ascoltarlo di persona e giudicare personalmente questo personaggio (che lasciarsi fuorviare da questa stentata valutazione assolutamente personale e perciò non necessariamente condivisibile, e comunque scusate il gioco di parole).

(e se volete c'è anche il testo integrale trascritto dall'Huffington Post)

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