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venerdì 29 marzo 2013

non sono Stato loro

 Dreyfus scrive:
Premessa: i sindacati nei corpi di polizia civili italiani non sono sindacati.
Ok, articolando in modo meno lapidario, è doveroso premettere, per far capire meglio a chi mi sta leggendo, come funzionino le cose in questo strano mondo; il sindacato dovrebbe essere -e spesso non lo è anche fuori dalla polizia di stato- una organizzazione che tutela i diritti dei lavoratori(non dei suoi iscritti, ma della categoria di lavoratori che rappresenta). Nei corpi di polizia civili(per intenderci Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato, Polizia Penitenziaria e le varie Polizia Locali) i sindacati sono lobby. E come ogni lobby che si rispetti al suo interno ha categorie di persone. C'è la categoria dei “malati cronici”, quella di coloro che perennano all'interno della legge 104, c'è la categoria di quelli che “perdono” la divisa invernale per non uscire in pattuglia e fare servizio interno perché l'Amministrazione non ha i soldi per dargliene una nuova, c'è quella di coloro che arrivano un'ora dopo e se ne vanno un'ora prima(tanto non si timbra, si firma!).

Tra tutte le categorie, come in ogni micro-società, anche la polizia non poteva farsi mancare quella dei “disonesti”. Questa categoria è fatta di persone che credono che la divisa che indossano sia un'arma per poter camminare sulla testa delle persone. Solitamente si riempiono di grandi parole, l'esaltazione dei valori “dei tempi che furono”, di quando “si stava bene”, riescono anche a riempirsi il petto di medagliette più o meno previste e più o meno meritate. Solitamente amano essere forti con i deboli e deboli con i forti, alzare le mani su una persona, minacciarla verbalmente, urlargli in faccia a due centimetri dagli occhi. Salvo poi abbassare i loro quando si trovano davanti al signorotto di turno, con il Porsche Cayenne...e scusarsi, perché non avevano visto che era “la moglie di”, “la sorella di”, “il dirigente di”.



In questi giorni abbiamo potuto vedere la manifestazione più becera di questa arroganza; a Ferrara, un gruppo di poliziotti appartenenti al sindacato Coisp (sindacato a cui Bergamo ha donato molto...!), hanno manifestato davanti al luogo di lavoro di Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, ragazzo ucciso da un gruppo di assassini in divisa(eccesso colposo in omicidio colposo) il 25 settembre 2005. La storia è tristemente nota anche per i particolari emersi nell'ambito delle indagini: durante l'omicidio(colposo), è capitato che si spezzassero due manganelli, l'autopsia rivelò che la morte era stata causata da “arresto cardio-circolatorio e trauma cranico-facciale” e infine la scoperta che fu posto in essere un depistaggio per coprire gli agenti.

Dicevamo, quindi, che hanno manifestato davanti al luogo di lavoro della signora Moretti contro la condanna che i quattro agenti dell'omicidio hanno incassato. Alla manifestazione era presente un europarlamentare, tal Potito Salatto, proveniente dalla DC, passato per il PDL e ora in zona “FLI”, non si sa a quale titolo. Nell'ambito della manifestazione c'è persino stata una discussione tra questo “europarlamentare” e il sindaco di Ferrara. Vi risparmio la penosa descrizione del botta e risposta, potete vederla voi stessi qui sotto. 

Vi risparmio anche le inevitabili reazioni che sono seguite, una “pagina nera della sensibilità umana”.

Il dibattito, come sempre, è sfociato inevitabilmente sul discorso semplicistico degli “ACAB” dei “pro e contro polizia e poliziotti”. Festosi commenti che dicevano “per fortuna è morto il loro capo, Manganelli” e altre manifestazioni di dubbio gusto anche tra i “detrattori” della manifestazione.

È vero, in questi ambienti ci sono uomini disonesti, nella mia breve ma significativa esperienza ho potuto incontrare persone che poco si discostavano da certi elementi che ammanettavano, ma la
polizia è questa?è fatta solo di persone che usano la propria autorità strumentalmente, a loro vantaggio?

Quanta pubblicità si fa a queste persone in questo modo?e buttandola in ideologia politica, quanta gente attrae questo tipo di comportamento all'interno della stessa polizia, per puro spirito di contraddizione?quanta gente tende ad emulare?

E allora forse il problema è che i buoni, non fanno notizia.
In questo modo, non pubblicizzando le persone che si alzano la mattina e fanno il proprio dovere, anche a discapito della vita famigliare, degli affetti, degli hobby, si pubblicizza il poliziotto che si imbosca la mezz'ora prima di finire il turno per non incontrare “rogne”, quello che se passa durante una rissa diventa concentrato alla guida come non mai, non errando a girarsi e interessarsi alla situazione perchè “oggi devo uscire con mia moglie!”. Si ignorano le persone che fanno ore e ore di straordinarie, sapendo già che non verranno mai pagate. Si ignorano le persone che rilevano incidenti nella nebbia sulle autostrade o su strade molto trafficate. Si ignorano le persone che rientrano tardi la notte dopo appostamenti di ore, magari a vuoto. Si ignorano persone che per una giornata intera ascoltano e trascrivono intercettazioni telefoniche mentre magari i colleghi sono al baretto a giocare con le slot machine. Si ignorano le persone che hanno fatto un giuramento non tanto con la Repubblica Italiana(giuramento spesso vuoto, retorico, di cui il valore è solamente istituzionale) ma persone che hanno giurato a se stesse che faranno di tutto per essere un piccolo tassello dal quale partire per migliorare la società.

Forse, se queste persone fossero meno sole, meno isolate, meno ignorate, il lato scuro della polizia(di qualsiasi polizia) lascerebbe spazio alla luce di una amministrazione rispettata, rispettabile e di riflesso, a una società più serena, meno rabbiosa. E forse, non ci si sentirebbe più a disagio a rispondere a uno che dice “guarda che io conosco xyz” un semplice “quindi?”, a dire a un collega che se alza le mani gli mettiamo le manette a lui...forse la società dovrebbe aiutare la polizia ad aiutarsi e ad aiutare la società stessa. Sta a noi.

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