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mercoledì 10 aprile 2013

Nuovo inizio vs Inizio della fine [#2]

di Andrea Fasolini
[...]Uno dei maggiori ostacoli alla ripresa dell'economia mondiale è rappresentato dagli alti costi energetici: crescere con il prezzo di un singolo barile di petrolio stabile sopra i novanta dollari diviene difficoltoso in periodi di recessione, dove i costi fissi restano stabili a fronte di una considerevole diminuzione dei redditi. Proprio in questo contesto si inserisce il frackig. Non esistendo, per il momento, cifre esatte a riguardo.
Riporterò quindi le personali ed umili opinioni di un ragazzo di provincia al primo anno di Economia.

Presupponendo che le riserve stimate, che soddisferebbero il fabbisogno energetico degli Usa per oltre un secolo, siano esatte, assisteremmo al più imponente stravolgimento geopolitico degli ultimi decenni: gli states diventerebbero il più grande produttore mondiale di gas e petrolio a basso costo, riducendo la propria dipendenza estera nonché i i prezzi imposti dall'Opec. Proprio quest'ultima organizazione ne uscirebbe estremamente indebolita: ormai da decenni, forze centrifughe interne all'organizzazione spingono molti Paesi esportatori netti di petrolio ad abbandonarla, tornando così a vendere l'oro nero scegliendone autonomamente il prezzo.

Il calo improvviso della domanda americana, unita alle esplorazioni di altri grandi Paesi, porterebbe all'implosione dell'Opec, con un probabile abbassamento dei prezzi dell'energia, dando grande giovamento all'economia.

Tuttavia, il processo d'estrazione del gas di scisto è estremamente inquinante: intere pianure sono state devastate, foreste incendiate e si teme per la salute delle comunità agricole adiacenti i giacimenti. In un epoca in cui si guarda sempre più alle energie rinnovabili, un brusco abbassamento dei prezzi del barile provocherebbe l'abbandono di molte imprese operanti nel settore delle rinnovabili, rischiando di provocare l'ennesima bolla speculativa in un settore industriale vitale per molte economie, nonché per l'intera umanità.

Rimane da sperare che tali previsioni non si realizzino.

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