di Sara L.
Sto preparando il riso freddo in questo
caldo primo pomeriggio di luglio: sono già un po' esasperata dal
fatto che per giungere al risultato “freddo” sia necessario
partire prima dal “caldo” della bollitura dei pregevoli chicchi
quando inizio a chiedermi che diavolo è quel ronzio di sottofondo.
Il frigo...? no. Ho lasciato acceso lo stereo...? no. Forse da
qualche parte c'è un ampli collegato in cui si insinuano le
frequenze di radio maria...? No. Ma stavolta forse ci sono andata
vicina. Noto che il ronzio ha la cadenza musicale e rituale di quando
le vecchiette biascicano un rosario. Mi faccio più attenta, poso la
scatoletta di tonno e ricerco la fonte di quel suono. Credo di averla
individuata. Viene dall'esterno, probabilmente dall'appartamento
sopra il mio, abitato da una famiglia senegalese. “Che diavolo
starà dicendo?!”, penso, tendendo l'orecchio... ah già,
stupida... tu l'arabo mica lo conosci, cosa vorrai capire?
Giungo alla conclusione che
probabilmente è uno dei vicini impegnato in una delle preghiere
della giornata e come un fulmine mi attraversa la mente il pensiero
che si sta avvicinando il Ramadan.
Il Ramadan è gioia e dolore per chi
lavora con persone di religione musulmana: momento catartico che può
per certi versi favorire il lavoro su di sé, ma per altri esaspera
il nervosismo data la fatica di seguirne i precetti.
Poiché oggi quasi tutti per qualche
motivo incontriamo durante la giornata persone di religione musulmana
(anche solo sentendone le preghiere da lontano, come quest'oggi è
capitato a me), penso sia interessante capire qualcosa di più di
questo periodo così cruciale che è ormai alle porte.
Il Ramadan è il nono mese del
calendario islamico, ogni anno comincia in un giorno diverso e dura
29/30 giorni: nel 2013 cadrà tra il 9 luglio e l'8 agosto. In questo
periodo i musulmani praticanti (come in ogni religione esiste chi è
più fervente e chi lo è meno) devono astenersi dall'alba al
tramonto dal bere, dal mangiare, dal fumare e dal fare sesso; è poi
prescritto di astenersi da qualsiasi azione cattiva: non mentire, non
imbrogliare, non litigare. Per ciò che riguarda i primi due divieti
l'islam individua alcune categorie di persone che ne sono esenti: i
minori, gli anziani, i malati, i viaggiatori, le donne in stato di
gravidanza o che allattano, le donne in generale nei giorni del ciclo
mestruale. In genere il digiuno è preceduto da un pasto leggero poco
prima dell'alba (il suhur) e viene interrotto dopo il tramonto
mangiando dei datteri o bevendo dell'acqua.
Si tratta di un mese definito “di
grazia” in cui l'uomo può sentirsi più vicino a Dio: sulla
conseguenza materiale dell'obbedire a questo precetto, prevale nel
credente il significato spirituale dell'imparare a tenere a bada i
propri istinti terreni, per elevare la propria anima.
Con il sorgere della luna nuova ha fine
il Ramadan e si celebra la festa detta 'Id ad-Fitr (festa della
rottura del digiuno).
Poche informazioni, un passettino verso
la comprensione di chi sta intorno a noi.
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