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domenica 16 settembre 2012

Ultimi dati: la politica fa schifo


di Dennis Salvetti

Proseguendo nel torbido e pericoloso campo dell’opinione politica (negli ultimi tempi sempre più acceso e sempre più noioso), pensavo di fare un attimo il punto della situazione, tanto più che siamo sommersi da sondaggi, opinionisti, politici, comici, etc etc.
Vorrei iniziare trattando del governo. Indubbiamente come molti “delusi di sinistra” (vedere relativo articolo su Nonciclopedia per scovarne la descrizione) anch’io festeggiai a lungo per la dipartita (non che sia morto, quello non si augura nemmeno al peggior nemico, diciamo che mi bastava una diarrea fulminante) di Berlusconi dal governo, finalmente si avrà qualcosa di decente, insomma, peggio di così ci sarebbe capitato solamente un monocolore Lega. Ebbene dopo essere stati sommersi da valanghe di lusinghe e giudizi ottimisti fino alla lustratura delle scarpe con lingua dei vari giornalisti (salvo i soliti “la Padania”, “Il Giornale” e “Libero”, che avevano visto la rovinosa caduta dal trono dei rispettivi divini sovrani) sul ruolo che Monti avrebbe avuto nella crescita tendente ad infinito, l’uscita dalla crisi e compagnia bella, siamo arrivati ad un livello di pessimismo che ci avrebbe rimproverato persino il massimo esponente del pessimismo cosmico (Leopardi, per chi non avesse studiato, schifosi marinatori di scuola che non siete altro). Che dire? I titoli dei
giornali parlano da soli (Tasse sempre più alte, tasche sempre più vuote; consumi sempre più bassi; benzina alle stelle; sangue al posto delle acque; cavallette; la lavanderia non ha portato il tight; il funerale di mia madre!! Insomma c’è o non c’è la crisi!?). Quello che mi chiedo: con 2 mila e sicuramente più miliardi di debito pubblico (tra i Paesi non ancora falliti siamo primi, almeno in Europa, temo che nel Terzo Mondo ci sia ancora chi ci batte) che si aspettavano? Feste e balocchi? Dovevamo andare al mare mentre il terremoto economico e finanziario si abbatteva su tutto (come suggerito dal precedente governo)? Davvero credevano che l’autorità di un professore stimato dal mondo assicurasse che un indisciplinato Parlamento come il nostro attento ai rimborsi elettorali, ricorresse a misure un attimino alternative alla tassazione e ad un aumento del controllo fiscale? Sono tanto stupidi o si fanno o vogliono solo seminare zizzania per rendere più drammatici i servizi per uno stupido motivo di pubblicità e audience? Ovviamente chi gode e gozzoviglia della situazione sono i nuovi rinomasti liberal-antistatalisti-ultracattolici-qualcosaltro-basta-che-sia-contro-Monti-e-la-sinistra. Ma vabbè. Indubbiamente il governo Monti è da considerarsi il migliore governo che abbiamo rimediato in Italia da almeno vent’anni a ‘sta parte, le modalità utilizzate non sono proprio felici, ma c’è da considerare che continuando con i vari Berlusconi, Casini, Bossi, Bersani, D’Alema & co. Probabilmente la Grecia in confronto a noi sarebbe stata uno dei Paesi più ricchi del mondo. Deludono alcuni ministri, Fornero in particolare, altri potevano fare meglio (ad esempio Severino, ma sta recuperando grazie al progetto di legge anti-corruzione che, ma dai?, il PdL sta cercando di arenare), ma in generale si stanno adoperando mediamente bene.
Ma veniamo al fronte politico. Oggi ancora estremamente variegato. Da destra a sinistra sono impegnati in una lotta senza quartiere per distruggersi a vicenda, mentre il livello di affidabilità sfiora i depositi lavici posti al di sotto della crosta terrestre. Tutto ovviamente per il “bene del Paese” (inutile scrivere di chi sia la citazione è un mantra ripetuto fino alla nausea da tutti), ed intanto riscuotono 90 milioni per le casse di partito, mentre vari tesorieri o chi per loro (l’ultimo cascato, cioè, sgamato è Fiorito del PdL laziale) davanti a questa marea di denaro si accaparrano di quello che possono (e come biasimarli, se sono furbi e sono bravi con la matematica?). Più si avvicina la primavera più il clima si scalda e persino i più irriducibili ultras del partito sentono in cuor loro dubbi (e mò?). Per aiutare a dipanare dubbi ed incertezze (ma anche no) ecco un piccolo vademecum sullo spettro politico italiano, ovviamente essendo pensato e scritto da me, non posso assicurarne la neutralità di pensiero e nemmeno la validità assoluta di quello che c’è scritto, ma visto che va di moda l’opinione politica …
Cominciamo dal centro dello schieramento. Il tri-Terzo Polo targato Casini-Fini-Rutelli. Eh, che dire? Indubbiamente uno dei poli più insensibili ed insapori della recente storia politica italiana. A parte levare il nome dal simbolo del partito, non sembra si sia fatto più di tanto per accrescere la propria popolarità. Insomma riproporre una nuova vecchia DC, non dà proprio idea di rinnovo. Bisogna considerare che l’idea del grande centro si sia un pochino arenata sia per dissidi e scaramucce interne, sia per le cime lanciate dai grandi bastimenti della destra e della sinistra. L’incondizionato appoggio a Monti non è poi un motivo di grande appeal, d’accordo sostenere il governo, ma proprio a carta bianca, no. Molte riforme impopolari potevano essere aggiustate con un minimo di discussione, ma giustamente quella è riservata per questioni mooolto più importanti.
E a destra? Mentre (fortunatamente) di neo-PNF (al contrario di buona parte dell’Europa) non se ne sente parlare (potrebbe essere un buon segno), come se si fossero dileguati nelle ombre dell’oscurità dei corridoi che portano alle tribune degli stadi, del rinnovato Berlusconi se ne parla (e parla) fin troppo. Affidandosi ad un ultrasettantenne il PdL mostra che il futuro non è proprio il suo forte. Ma bisogna considerare che il giovinetto (Alfano per gli amici) è risultato un bamboccio incapace di attirare le attenzioni di uomini e (soprattutto, non dimentichiamolo) donne, che possano portare voti al PdL (sono quindi escluse le minorenni), per cui il grande Papi è dovuto "suo malgrado", correre per una nuova ed entusiasmante discesa in campo, subito inaugurata con una valanga di nuove idee azzeccatissime (e il fiscal compact non va bene, e la Merkel è una culona, e l’Europa ci odia, rifiutiamo queste inique sanzioni della perfida Albione, ah, no, aspettate,che dico, questo era un altro …). Comunque resta ben lontano dall’idea di partito liberal-moderato/conservatore europeo. A ben pensare fu progetto fallito già dal giorno dell’annuncio in pompa magna (il famoso “Predellino”, manco fosse l’annuncio di un golpe in America Latina negli anni sessanta), fece tutto da solo, litigò per un po’ col futuro Bruto, si rimisero insieme, poi mandarono il rapporto a scatafascio.
Ma spostiamoci un pochino più a destra. Ovvero la Lega, dopo aver abbandonato da decenni l’originale area social democratica e demoproletaria, la Lega per anni ha accettato (o ha sperato di poterlo fare) gli immigrati. Con i richiami al Nord lavoratore, bello, pulito, funzionante (forse dimenticano tonnellate di spazzatura abbandonata dagli operosi e moralmente integri cittadini della Cispadania lungo le strade, e come dimenticare per i cittadini bergamaschi il rinomato “Truccanic” il grande  grandissimo ospedale costruito sulle paludi dell’area sud-occidentale di Bergamo, tanto per riprendere contatti con il passato della cultura villanoviana) e agli spreconi del sud (‘sti terroni), non perdendo tempo e attaccando la solita Roma Ladrona (dimenticando di esserci cascati in pieno), promettono barricate, secessioni e insomma il rinnovo completo del programma di partito. Peccato che il cerchio magico abbia magicamente inghiottito milioni di euro, pagati con le pubbliche casse, dalle private casse del partito. Questo ed altre sorpresuccie ha fatto scoppiare il partito, che infatti nelle ultime elezioni ottiene risultati modesti quando non brusche cadute. Il rinnovamento maroniano ha dato il via ad una nuova politica (Prima il Nord!), con un attacco a tutto spiano ed in grande stile al governo, bacchettato per non aver mantenuto le promesse di crescita.
Ma veniamo all’ampio e variegato campo della sinistra. Un po’ più movimentato, visto che la destra si esaurisce tutta con B. e B., ecchè cavolo! su, un po’ di fantasia!
Cominciamo dalla destra, cioè, rettifico, della destra ho già parlato, qui si tratta del PD (conosciuto anche come PD-L, che va letto “meno elle”). Inutile dire che si tratta del progetto, fallito miseramente il giorno della nascita, di riunire il pensiero socialdemocratico, postcomunista e la dottrina sociale della DC. La spaccatura profonda esistente in queste correnti ha sempre impedito al partito di proseguire lungo una strada, facendolo piuttosto disperdere su una miriade di sentieri e sentierucoli attento a dare il contentino alla CEI e ai sindacalisti comunisti mangia-preti, ovviamente riuscendo a scontentare tutti. Con Bersani sembrava arrivata l’ora che la sinistra italiana avesse un vero leader, ma ci si è lasciati impressionare (come al solito) dai buoni propositi post-primarie. E quindi si ritenta con il carrozzone che ha portato al IV governo Berlusconi (“L’Unione” per intendersi), cercando di unire (almeno idealmente in vista di un forse governo) Vendola con Casini. Il tutto piuttosto di ricominciare da capo a costruire un partito, un’ideologia ed un programma.
Ma spostiamoci alla sinistra giustizialista: l’IdV. Considerato di sinistra dalla stragrande maggioranza della gente più che altro, perché per anni ha “perseguitato” Berlusconi, il partito di Di Pietro, dopo i bagordi dati dalla caduta del Papi e ripresosi dalla sbornia, si è reso conto che aveva esaurito la sua funzione: la corruzione e l’illegalità era stata vinta!! Sì! Già, ma ora che fare? Con chi prendersela? Si benissimo! Con Monti! Quello che è stato fatto è illegale e costituzionalmente illegittimo (visione discutibile, basta studiarsi un minimo di Costituzione) tanto più che il prof. è cattivo e ci carica di compiti. Ottima l’idea di restituire all’Italia una, anche vaga, idea di legalità e rispetto della legge, ma casca come un caco troppo maturo sulla civiltà nelle discussioni parlamentari.
Che dire dell’ultrasinistra? Fino ad ora l’unico partito capace di unire social comunismo, ecologia e sindacalismo alle regole parlamentari sembra essere SEL, che però paga lo scotto di avere come leader un culattone, un frocio, dai, su, chi vorrebbe un capo del governo che è lì che te lo poggia ar … ok mi fermo qui. Ultimamente sembra essere un  po’ tentato da un inciucio con Di Pietro, altre volte vuol fare rispettare (con ideologiche aggiustatine) l’agenda per il dopo Monti, altre volte boh. Dal mio personale e non per forza condivisibile pensiero, resta il partito con più credibilità, quanto meno per un minimo di democraticità interna, ma comunque la presenza di un leader riconosciuto. Al di fuori di SEL c’è la sinistra sindacalista, gli ex-post-neo comunisti, anarcocomunisti radicali e qualche altro pastrocchio figlio di agitatori di folle e pseudorivoluionari pacifisti. Bah.
Ma veniamo al dunque il più succulento partito antipartito italiano: il Movimento 5 Stelle. Contrariamente a quello che dicono molti giornali, che si credono esperti perché ci credono, sembra che i grillini (figli della crisi, non solo economica) siano piuttosto un insieme di forze antisistema, “rivoluzionari”, miglioristi, antistatalisti e quant’altro, che riguarda tutto l’arco politico italiano. Il tutto è guidato da un comico urlatore. Come se per noi fosse una novità un comico urlatore a capo di una forza politica. È sicuramente un grave errore di valutazione ritenere M5S un antipartito, solo perché è di moda e sfrutta l’essere contro. Quello che sta facendo è portare la novità del web nel campo della politica (ancora troppo abituata alla vecchia televisione e agli oramai vetusti giornali) di certo permettendo un’ampia discussione dei temi dell’agenda politica e programmatica del Paese. Ma sembra comunque improponibile una persona come Grillo che fino a ieri gridava che non si sarebbe mai venduto al Parlamento e ai circoli di potere e che ora ci sta cadendo in pieno. Inaffidabile anche l’idea del blocco del pagamento del debito pubblico (voglio vederti se qualcuno ti deve fantastilioni ti gli dici, fa nulla, è cancellato). Il movimento poi non ha un vero e proprio programma che permetta di individuare una linea da seguire, senza contare che candiderebbe persone generalmente digiune di politica ed amministrazione, che quasi sicuramente seguirebbero i consigli del capo senza batter ciglio. Da ultima la discussione che sta colpendo il cuore del movimento.
Questa è la situazione. Almeno secondo me. Credo di dovere delle scuse ai poveri lettori intimoriti (ma soprattutto tediati) dalla lunghezza delle mie considerazioni (senza dimenticare le fastidiose parentesi che creano caos nella lettura, ma dopotutto è piacevole creare caos, dovreste provare), d'altronde non sono stato nemmeno esauriente, sicuramente lacunoso e parziale, ma questo è un campo minato e un’enciclopedia non esaurirebbe l’immensa vastità della politica.
In seguito alcuni link:

3 commenti:

Francesco Mancin ha detto...

Un vademecum... mai io con sta politica non ci vado mica!
Consiglio di leggerlo, azzeccato e divertente

Sara L ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=8JsY_kF9La4

...scherzo dai!!! fatevela 'na risata!

(Grande Salve, uno degli articoli stilisticamente più accattivanti del blog)

Giovanni Bonalumi ha detto...

bell'articolo! link azzeccatissimo quello di sara!

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