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domenica 28 ottobre 2012

Pendolo made in Arcore


di Dennis Salvetti

Berlusconi vuole affondare con la sua nave. Lo si è capito in particolare dopo l’ultima conferenza stampa durante la quale ne ha dette di tutte e contro tutti. Governo, Magistratura (magistratocrazia, questa mi ha fatto sorridere, pensavo fosse un’altra barzella), Germania, persino il suo stesso partito. Ma questo, forse fiutando il baratro ad un passo, se ne allontana, dichiarandosi apertamente con il segretario Alfano. E sì, perché la credibilità internazionale (e non solo) non è stata azzerata dalla risatina franco-tedesca di un anno fa, ma da anni di politica estera (“magari” fosse solo estera) pagliaccia, le battutacce e il servilismo di fronte a dittature, che hanno mostrato una certa figura tragicomica che sfiora il patetico. L’ultimo tira e molla sul “ridiscendo-non ridiscendo” pone una pietra tombale (così sembra risultare da sondaggi recenti) su un personaggio che è stato al centro della politica italiana per vent’anni.
Iomiabutirvado! Eh!? Puppa!
Persino Casini se ne è allontanato dichiarando (forse per l'attacco a Monti, suo idolo sacrificale): «Gran parte dei moderati non è disposta a mettere a rischio il Paese. In 24 ore è passato dagli elogi, agli attacchi, alle minacce: se continua così si troverà solo» (Corriere della Sera, 28-10-2012). Si sprecano per eccesso di "intellettualismo snob" i commenti positivi della Lega (anche loro alla ricerca delle luci della ribalta dopo il caso giudiziario, il crollo elettorale primaverile e il crollo del "mito" del Nord come capitale morale del Paese). Dalla sinistra le solite parole di "pericolo di deriva populista" (come se fosse cambiato qualcosa in vent'anni) e dal governo un neutrale no comment (mi auguro rimanga tale, tanto più che il PdL ha prontamente screditato il pater).
Voglio (onde evitare fraintendimenti) prendere l'occasione per spiegare che la sentenza del Tribunale di Milano è solo di primo grado (d’accordo… ma che goduria…), che la schiera degli onorevoli avvocati del “Papi” sono abilissimi nel giocare tutte le carte disponibili sul mercato (e cioè la legge, che generalmente tende ad un certo garantismo per l’imputato, onde evitare errori giudiziari, ma spesso utilizzata) per impantanare il processo, dirigendolo verso la prescrizione (quindi ricordo che su tutti i procedimenti a carico di Berlusconi, solo in minima parte si è giunti ad assoluzione con formula piena, senza se e senza ma e soprattutto senza interventi del legislatore) e che dinnanzi la Corte Costituzionale pende un giudizio (datato 2010) per un conflitto di attribuzioni tra il tribunale e la Camera (che potrebbe affossare il processo).
Mi auguro che dopo questa l'era Berlusconi sia definivamente arrivata al tramonto. D'accordo è fonte inesauribile di barzelle e battute, ma si comincia ad avercene un po' pieni i cosiddetti.

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