di Dennis Salvetti
Come si può evincere dal titolo non parlerò della "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne", argomento trattato (seppur in forma breve e concisa) ottimamente dalla nostra Sara. Solo per, completezza? ... visione d'insieme? ..., insomma allego qui alcuni articoli tratti dal sito di "la Repubblica": Corteo del 2007 (il primo coperto dai media in Italia), Inchiesta, Cancellieri a "Politicamente scorretto".
Comunque, tornando al titolo, non mi perderò (tra le grida di giubilo dei lettori) in polemiche politiche, letture e analisi della questione del voto, vale sì vale no, bello o brutto ... semplicemente, come su Twitter sta avvenendo da ore, farò un breve brevissimo reportage, forse più una fotografia, sul seggio attivo a Ponte San Pietro, un piccolo esempio di quanto sta succedendo in tutta Italia.
Innanzitutto devo dire che ciò che principalmente mi ha spinto a votare è stato lo spirito, trasmesso dai media, delle elezioni americane, una sfida all'ultimo voto (e dollaro) tra (principalmente, ricordo che c'erano altri quattro candidati) due visioni politiche. L'animo e l'entusiasmo (nonchè la rassegnazione di chi ha "subito" una campagna elettorale davvero senza precedenti) dei volontari dei rispettivi partiti, mi ha coinvolto, l'attesa di sapere chi sarebbe stato il capo dello Stato democratico più grande esistente al momento al mondo, è stata spasmodica.
Quindi appena saputo, seppur ancora grezzamente, delle primarie estese al centrosinistra mi sono sentito subito carico e pronto. Questa carica (pur con alti e bassi) mi ha spinto a registrarmi e ad andare a votare oggi. Quindi addobbato in modalità "antigelo" (stavo sudando come un dannato, tra l'altro), mi sono precipitato (a dire la verità con molta calma) al seggio per poter votare. Piccola premessa, per poter votare bisogna espletare alcune noie burocratiche, che per quanto possano servire a dare sicurezza e certezza al voto, hanno spaventato il possibile elettore, spingendolo a non votare, ad avere dubbi quando non crisi di panico (cosa devo fare? dove? a che ora? ...). Effettivamente poteva bastare una registrazione online (oppure cartacea al seggio per chi non avesse conoscenze e mezzi), stampa del "certificato di elettore" e voto. Tutto sommato è stato piuttosto semplice, anche se incasinato. Comunque mi reco all'indirizzo indicato sul sito delle primarie, sala civica in via Piazzini ... mah, c'è la sede del PD, sarà quella ... fortunatamente incontro altri due elettori che si stanno recando al seggio, nonostante il sito indicasse due diversi indirizzi, evidentemente si è costituito l'ufficio elettorale e il seggio nello stesso posto (e potevano dirlo subito!). Quindi lego la bici, entro, giusto per sentire qualcuno esclamare: "Per fortuna siamo arrivati prima, sennò ci toccava aspettare 15 minuti!" (!) per fortuna non ho niente da fare (se si esclude studiare). Per cui ci si mette in fila, si aspetta con altra gente si chiacchera, si critica il metodo, parole di comprensione ... poi bam! ... ad un anziano signore cede la sedia, prontamente il nipote (deduco, magari erronaeamente) e le persone presenti si lanciano a sorreggerlo ... se ci si mette pure la sedia ... con evidente imbarazzo, viene fatto votare sul posto (il povero nonnino aveva evidenti problemi di deambulazione e il seggio era al piano superiore, senza ascensore) e una volontaria si incarica di consegnare la scheda. E si aspetta ... passa il tempo e 20 minuti per far votare una una paio di decine di persone sono un po' troppi ... tra parentesi, l'età media è decisamente alta, più giovane di me c'è solo una bimbetta accompagnata dai genitori ... finalmente il mio turno ... ecco spiegato la lentezza: tre fogli da riempire con le generalità dell'elettore, tre firme, ricevuta del pagamento, consegna scheda, il tutto fatto a mano. Oddio! Infine si vota. Semplice, una croce, il candidato preferito, una squadrata sugli altri candidati (come a dire, forse, magari ...) e via. Si consegna la scheda, tanti cari saluti.
Un piccolo esempio di democrazia, forse un po' alla buona, una croce e via. Non interessa il voto utile (tanto c'è un possibile ballottaggio), si va per esprimere una scelta, per quanto difficile (anche solo per recarsi a farlo!), non importa chi vincerà. O meglio, non mi importa più di tanto. E ora l'attesa per il risultato.
In conclusione, queste primarie, forse anche per la desolazione che si vede attorno, sono un simbolo, un modo per vedere chi ci tiene a questa cosa chiamata politica, per chi tiene alla democrazia in un certo senso. Io ho votato, e tu?
2 commenti:
Anche io ho votato, spinta dall'irritazione verso chi si lamenta sempre: che le liste sono bloccate, che non sipuò scegliere... (anche se effettivamente la scelta è limitata a chi si candida). Ho votato anche perchè tra i 5 candidati 2 non mi han convinto, 1 ne ha fatte correre un po' troppe per i miei gusti, 1 è proprio un infame e l'altro devo dire che è riuscito a convincermi...
Sui tempi sono stata più fortunata di te... e se davvero han votato in 4 milioni, beh... direi che c'è gran voglia di partecipare, altro che antipolitica!
Un voto a pagamento non è un voto...ne prendono di rimborsi elettorali...al pd non è rimasto nulla di sinistra...
Posta un commento