Dreyfus scrive:
Il numero unico 112, il numero del
futuro….o del passato (pardon, sono un patito di “ritorno al
futuro”) Finalmente, come tutti saprete, è iniziata nel mese di
Ottobre, la sperimentazione anche in provincia di Bergamo del NUE: il
numero unico europeo (o numero unico per le emergenze), insomma: un
numero telefonico che, se contattato, darà aiuto in merito a
qualsiasi tipo di intervento pubblico di emergenza; Carabinieri,
Polizia, Polizia Locale, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello
Stato, Polizia Penitenziaria (ebbene sì, anche la Polizia
Penitenziaria aveva un numero breve: il 1544…SAPEVATELO!) Vigili del
Fuoco, Soccorso Sanitario, Protezione Civile.
Bellissimo: in ogni paese dell’UE si
ha un numero che si può contattare..andando all’estero non ci si
dovrà più informare come un tempo su “che numero chiamare??”
perché chiameremo il numero di casa nostra!
Intendiamoci, quello del numero unico è
stato un parto parecchio lungo, iniziato nel 1972, quando la CEPT
(Conferenza Europea delle amministrazioni delle Poste e
Telecomunicazioni), in un’Unione ancora primitiva, “consigliava”,
tramite una raccomandazione, ai paesi aderenti alla conferenza, di
dedicare questa numerazione breve alle richieste di chiamate di
emergenza. L’UE nel 2004 ha preso una decisione impositiva tramite
una direttiva: tutti i paesi dell’Unione, entro il 2008 avrebbero
dovuto adeguarsi, assegnando il solo numero unico 112 per le chiamate
di emergenza.
I paesi dell’Unione si sono naturalmente adeguati (in realtà si erano adeguati già parecchio tempo prima per la stragrande maggioranza dei casi). Tutti? Quasi! l’Italia ne è rimasta fuori e per questo ha pagato pesanti sanzioni a partire dal 2009.
La soluzione per evitare queste
sanzioni?niente di più facile: adeguarsi!
E l’Italia l’ha fatto, oh se l’ha
fatto: ha pensato bene di attivare il NUE112 in sperimentazione per
la sola provincia di Varese, interrompendo l’orda di sanzioni che
l’UE le comminava (con un trucchetto che di fatto, manteneva il
numero unico soltanto in una ristretta parte di una regione del
paese).
Però le cose oggi stanno cambiando,
c’è vento di cambiamento, si sente, è palpabile nell’aria.
Infatti la sperimentazione si è estesa anche a Bergamo e provincia
dal mese di ottobre 2012 come dicevamo sopra e presto si estenderà a
tutta la Lombardia.
- “Felici e contenti adesso,
rompiballe?”
- “Non proprio.”
- “Perché?”
Per scoprire perché i rompiballe non
sono contenti basta fare il paragone tra il NUE112 in un paese come
la Germania e il NUE112 in Italia;
In un paese come la Germania c’è una
sala operativa competente territorialmente, in contatto radio con
Polizia, Vigili del Fuoco, Ambulanze (sì, in Germania esiste solo una
polizia, non sette come in Italia…ma di questo prima o poi ne
parleremo!) e naturalmente in contatto con il cittadino che chiama.
Il cittadino chiama dunque, spiega il problema, spiega dove è (i
sistemi individuano comunque la zona da cui è stata fatta la
chiamata) e l’operatore che ha risposto, direttamente, chiama via
radio chi interverrà.
In Italia invece il sistema è questo:
C’è una sala operativa, competente territorialmente (anche per
Bergamo oggi è a Varese), con persone che rispondono e una lista di
numeri lunga lunga lunga al loro fianco. Il Cittadino chiama, spiega
brevemente di cosa ha bisogno. A questo punto il centralinista del
112 (di Varese) passa la chiamata alla centrale operativa del
territorio: hai bisogno dei carabinieri? Ti passa chi rispondeva prima
che entrasse in vigore il 112 unico (quella famosa lista di cui
parlavamo è “l’elenco telefonico” dei vari comandi
competenti), ovvero la sala operativa del NORM dei Carabinieri (il
nucleo di pronto intervento per intenderci), che poi a sua volta la
passa via radio all'auto che è più vicina al luogo
dell’intervento.
Hai bisogno di una ambulanza? Chiama il
112, il 112 chiamerà chi prima rispondeva al 118 (ovvero la sala
operativa che solitamente si trova all'interno dell’ospedale
della città) che a sua volta contatta telefonicamente l’ambulanza
più vicina territorialmente.
In sostanza, l’imposizione dell’UE,
ha creato un disservizi: già, perché se prima il passaggio era
unico, ora i passaggi per la richiesta di emergenza sono due (al
minimo, perché se la sala operativa del NUE chiama un comando
territorialmente incompetente c’è anche il terzo) e la prima
telefonata quasi non ha senso (personalmente mi è capitato di
chiamare una volta il 112 e mi è stato risposto “di chi ha
bisogno?”).
Per l’ennesima volta, anche su
servizi che lo Stato dovrebbe garantire al massimo dell’efficienza,
si è trovata la classica “gabola”, che con poca spesa,
aumentando l’occupazione del comparto sicurezza/pubblica
amministrazione (come se non ci lavorassero già abbastanza persone) è
riuscita a eliminare sì le pesanti sanzioni che l’UE comminava, ma
il servizio è migliorato? Aumentando un passaggio?
C’est Italie!
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