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lunedì 3 dicembre 2012

Ricchezza e Miseria

di Andrea Fasolini
"Nel giugno del 1836, Nathan Rotschild partì da Londra destinazione Francoforte, per assistere al matrimonio del figlio Lionel con la nipote (la cugina di Lionel, Charlotte), e per discutere con i fratelli dell'ingresso dei propri figli nell'attività di famiglia.
All'epoca Nathan era probabilmente l'uomo più ricco del mondo, almeno in termini di liquidità. Inutile dire che era in grado di soddisfare qualunque desiderio.
All'epoca cinquantanovenne, era un uomo in buona salute anche se un po' corpulento, un fascio di nervi ed energia, instancabile nella sua dedizione al lavoro e indomito di temperamento.
Allorchè lasciò Londra, tuttavia, soffriva di un'infiammazione alla parte bassa della schiena, verso la base della colonna vertebrale (un medico tedesco aveva diagnosticato una pustola, ma è probabile che si trattasse di un ascesso).
Nonostante le cure mediche, la piaga aveva supporato e aveva cominciato a provocare dolore.
Ma non ci fu verso: Nathan si alzò e andò al matrimonio. Se fosse stato costretto a letto, la cerimonia avrebbe avuto luogo in albergo. Nonostante le sofferenze, Nathan continuò ad occuparsi di affari, con la moglie che scriveva sotto dettatura. Nel frattempo era stato chiamato a Londra il famoso dottor Travers, e allorchè questi si dimostrò incapace di risolvere il problema, fu convocato un illustre chirurgo tedesco, presumibilmente per aprire e pulire la ferita.
Tutto inutile: l'infezione si diffuse e il 28 luglio 1836 Nathan morì.
Si narra che il messaggio inviato a Londra dai Rotschild tramite piccione viaggiatore recitasse: Il est mort. Nathan Rotschild morì probabilmente di setticemia da stafilococco, quello che si era soliti chiamare avvelenamento del sangue. In assenza di informazioni più precise, è difficile dire se ad ucciderlo sia stata la pustola o qualche infezione secondaria causata dagli strumenti del chirurgo. Tutto ciò che accadde prima dell'esistenza della teoria dei germi, e dunque prima che l'importanza della pulizia trovasse adeguata diffusione: niente battericidi, figuriamoci antibiotici.
E così, l'uomo che poteva permettersi di comprare tutto, morì per una banalissima infezione, pochi decenni dopo facilmente curabile recandosi in un ospedale, o persino in una farmacia." 
Ritengo che questo breve brano, estratto da un opera dello storico D.S. Landes, esplichi nel migliore dei modi il significato ultimo del termine progresso: le disuguaglianze non sono cessate con l'industrializzazione. Tuttavia, ciò che l'uomo più potente del mondo non poteva nemmeno concepire, era alla portata di molti solo cinquanta anni dopo la sua morte.

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