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sabato 9 marzo 2013

Italia, Repubblica fondata sul volontariato

di Marzano Luigi
Continua il racconto dei nostri incontri per il ciclo Tutta mia la cittàDinanzA conclusi il 7 marzo, ci manca da portare a conoscenza di voi "followers digitali" i contenuti condivisi con il pubblico negli ultimi due incontri. E' del penultimo che oggi vi voglio parlare : " Italia, Repubblica fondata sul volontariato" moderata da Marzano Luigi ebbene sì me medesimo.
Ospiti di questa serata: 


Micaela Barni: Presidente della cooperativa sociale Il varco  e membro del consiglio di amministrazione AEPER

Giuseppe Bugada: Presidente della cooperativa sociale Incammino



Capisco che il mio potrebbe essere un giudizio di parte ma è stata certamente una serata interessante e un'occasione per cogliere l'importanza del terzo settore nella nostra società e nella nostra economia specialmente per gli estranei all'ambiente. Avevo già discusso precedentemente dei temi da intraprendere nella serata con i relatori e ci si è  posti di fronte al pubblico con degli obbiettivi specifici, comprendere il significato e la definizione di cooperazione sociale, trasmettere l'importanza del Welfare e le potenzialità che ha nella convivenza civile, nel benessere, nel risparmio. Di volontariato si è parlato molto meno, forse come strumento collaborativo della cooperazione sociale che comunque spesso condivide gli stessi fini. Si è parlato  dei lavoratori nel campo sociale, dei loro sacrifici, un contratto da rinnovare, ma anche delle loro scelte etiche ammirevoli. 


Entrambi gli ospiti hanno risposto con grandissima verve alle mie domande e solo con la loro presentazione e l'illustrazione del loro ambito lavorativo si è capito moltissimo: hanno portato con loro dati e testi in cui si è dimostrata l'esistenza e ormai irrinunciabilità del sistema di Cooperazione sociale, e con un breve accenno alle ultime leggi in merito, hanno mostrato le difficoltà concrete dei loro enti  costretti a lottare con l'assenza di fondi e gli ostacoli nel crearsene dei propri, perché imprigionati nel "no profit". Siamo passati per il concetto di imprenditore no profit e della necessaria modernizzazione legislativa necessaria in questo campo. 

Abbiamo evidenziato l'invisibilità del terzo settore nella società o quanto meno la facilità con cui alcuni cittadini usufruiscono di alcuni servizi  senza conoscere realmente chi li eroga e con quali principi lavora. Per questo deve esserci più partecipazione nella "cosa pubblica" e con una collaborazione con la politica aumentare l'efficienza. In fine affidandoci ad un docente di economia dell'università di Bologna quale Stefano Zamagni abbiamo creato una ricetta per risolvere parte della crisi, almeno quella occupazionale, tramite il terzo settore: 



In tutto questo ci si è affacciati sul territorio mostrando il terzo settore nel comune che ci ha ospitati ovvero Mozzo. Nel comune e nell'ambito territoriale lavorano diversi enti di cooperazione sociale e di volontariato rivelatosi fondamentali negli anni per i cittadini. Da qui un' attività interattiva con il pubblico che ha cercato appunto di eliminare "l'invisibilità" del terzo settore e ha mostrato  che Welfare e cooperazione sociale è benessere e bene comune anche nel nostro piccolo. 

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