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sabato 25 maggio 2013

BUONA STRADA, GALLO!


di Sara L.

So di replicare nell'argomento l'articolo pubblicato ieri, ma poco mi importa: sento l'urgenza di dare voce a ciò che mi risuona dentro, nello stesso momento in cui a Genova si stanno svolgendo i funerali di Don Andrea Gallo.

Quando giovedì ho saputo che Don Gallo era morto ho provato una fitta di dolore e anche una fitta di rabbia, immediatamente seguite da un moto di tenerezza e dai ricordi che venivano a galla. Quando se ne và qualcuno che stimi, è inevitabile esserne addolorati: se, come nel suo caso, è una persona di cui senti la necessità, allora dentro si fa strada anche un po' di rabbia: chi ci sarà adesso a portare alla gente la voce dei ragazzi di San Benedetto? Chi farà da cassa di risonanza alla frustrazione di chi non ha nulla da perdere, e forse non l'ha mai avuto, con quel tono paterno e irriverente
Poi ripenso all'ultima volta che ti ho visto, e la rabbia scivola via, scansata dalla dolcezza e dalla forza dei tuoi occhi e della tua voce durante la chiacchierata fatta insieme. Al termine di una delle serate che spesso fai in giro per il Paese mi sono voluta fermare a salutarti. C'era tanta gente e ho dovuto aspettare un bel po': tu eri stanchissimo, si vedeva... ma non rinunciavi a scambiare due parole con i presenti. Quando è arrivato il mio turno mi sono seduta accanto e te, con uno dei tuoi libri in mano: ti ho ringraziato per la costanza con cui ogni giorno davi voce a chi ha bisogno di ascolto, di uno sguardo amico. Mi hai guardato e mi hai chiesto “Che lavoro fai?”, io ti ho risposto L'assistente sociale”: tu hai posato la penna e mi hai chiesto chi incontrassi tutti i giorni e cosa ne pensassi. Quando ti ho parlato dei richiedenti asilo, delle donne vittime della tratta, dei minori stranieri non accompagnati con cui lavoro mi hai detto “Beh, allora giochiamo nella stessa squadra”
Ed è per questo che, guardando quella bara nelle immagini in tv, mi sento un po' smarrita, come se la mia squadra avesse perso un grande giocatore: poi mi scappa un sorriso se penso come avresti reagito alle parole che il Cardinal Bagnasco ha pronunciato ieri dicendo che con te aveva un rapporto fraterno... “Ne ha dette tante di cazzate, il Signore gli perdonerà anche questa!”... questo avresti detto, con quel tuo fare irrisorio e leggero nei confronti di “una certa Chiesa”.
Mi piace ricordarlo così, don Gallo: con i suoi modi semplici, la sua voce vibrante a sostegno di chi ogni giorno viene messo ai margini, con il suo cappello, il suo sigaro, il senso di sfida verso il potere, con le canzoni partigiane: mi piace ricordarlo così, come un vecchio Guevara dei carrugi...

“Spesso mi hanno definito abortista. Io sono solo uno che ha incontrato Gesù e che ha letto sul suo biglietto da visita: Sono venuto per Servire e non per essere servito. Mi do da fare per risolvere i problemi che mi trovo ad affrontare quotidianamente, anche facendo chiasso se necessario. Problemi che non apprendo dai giornali ma che non ammettono congetture. Li ho davanti agli occhi, urgenti, palesi, e la mia soluzione è sempre dettata da una forte presa di coscienza della realtà. È ovvio che non sono favorevole alla droga o alla prostituzione, ma davanti all'emergenza la mia unità di strada offre un presidio ospedaliero: assorbenti, siringhe, preservativi. Ci sono clienti che si rifiutano di avere rapporti protetti esponendo così le ragazze, spesso minorenni, al rischio di infezioni e lasciandole sole a gestire le gravidanze. Il dibattito a distanza è se sia giusto farle abortire o meno; il nostro compito qui invece è di aiutarle subito. Se le portiamo inospedale seguiranno un percorso assistito, altrimenti ci penseranno i protettori con le prorpie maniere: siccome le donne incinte in strada non guadagnano e non fanno guadagnare, le prendono a calci nel ventre finchè abortiscono. Non so se siano più bestie loro o chi, perdendosi in inutili chiacchiere, gli lascia il tempo di farlo.”
(Don Andrea Gallo, Così in terra come in cielo)



Grazie Gallo e buona strada... e se dove stai andando vedi Cristiano, brinda con lui alla nostra!

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