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mercoledì 5 febbraio 2014

Bangkok, la lupa e le città degli angeli

 di Vicky Rubini
"...nello scartabellare tra parodie, paragoni ed illustri libroni mi trovo a leggere e rileggere questo fugace ma intenso preludio di epopea, quasi che l'autore, ignaro ma ignavo no, tornato tormentato e vittorioso, finalmente confidasse, come pochi ammettono di fare, ciò che di men eroico ma di valorosamente umano è successo lasciando la terra natia per vivere in quella stretta penisola asiatica, la quale ogni volta guardo sulla mappa e ho paura si stacchi e derivi fino alle nostre coste. Forse la paura che quel contatto mi faccia rivedere le mie posizioni di uomo nulla ha a che vedere (o sentire!) con la storia di questo eroe di cui sotto, che viaggia per radicarvi per un anno. Una nuova e moderna coppia di colonne d'Ercole, tali sono i primi due che chiamerò Canti, di cui il primo, eccolo, oggi vi mostro. E causa lo Sconforto, l'Ignoto, l'Amore e la Speranza rammento quel primordiale incontro del Vate e della Lupa, come se quella città che assomiglia più ad uno stato ma ne è la capitale, che ospitò l'autore, sia una bella fiera da sfidare per leggerne le interiora e portarne, fieri e fìeri, il vello. Un titolo a tal scopo dovrei." Francesco Mancin 
Ed una lupa, che di tutte brame
sembiava carca ne la sua magrezza,
e molte genti fé già viver grame

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