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sabato 9 giugno 2012

c'è qualcosa nell'aria

di Sara L.

C’è qualcosa nell’aria, in questo periodo precario tra la fine della primavera e un’estate che non si decide ad iniziare…non è un virus o un bacillo, anche se sembra che il fenomeno sia in qualche modo contagioso.

Tutto cominciò circa 1 mese fa…
biglietto sulla scrivania in ufficio: “chiama XX: sarà la nuova operatrice referente per il tuo utente, accolto presso la struttura YY”. Ma come?! E la mia cara e fidata educatrice? Non avrà forse lasciato la cooperativa, delusa da responsabilità sempre crescenti a fronte di uno stipendio che costringe a una dieta da “pronti alla prova costume” tutto l’anno?! Chiamo immediatamente la struttura e mi risponde proprio la nuova operatrice, a cui chiedo che ne è stato della collega. “E’ incinta e [causa posizione lavorativa rischiosa] ha cominciato il congedo di maternità”. WOW!!! Le mando subito un messaggio per farle le mie congratulazioni e lei mi risponde poco dopo, tra lo stupito e l’entusiasta…

25 maggio 2012…
ore 13.10, esco trafelata da un colloquio al CPS di Boccalone e mi precipito in centro: alle 14.00 inizia un convegno alla Casa del Giovane sull’adozione e non posso assolutamente arrivare in ritardo!!! Nel frattempo chiamo N., amica e collega, per proporle di pranzare insieme, mi dice di essere in un locale in zona Malpensata e di stare per addentare un panino con un’altra assistente sociale dell’Isola. 10 minuti e sono al tavolo con loro… chiacchierando del più e del meno si ricorda l’occasione in cui io e N. ci siamo conosciute: il matrimonio di conoscenti comuni; parlando di improbabili feste di nozze, l’altra collega mi dice ammiccante “N. farà matrimonio e battesimo insieme…”. Di fronte al mio sguardo perplesso, correlato da goccia di maionese che cola sul mento, esclama “ma dai!!!! Ma non hai capito?!?!”, mi giro con un’espressione sempre più idiota verso N. che, tra il felice e il confuso, mi dice: “è per quello che cercavo di trovare un momento per vederci settimana scorsa… sono incinta!!”

7 giugno 2012…
una festa affollata, semibuio, un tendone sotto il quale c’è una cappa di caldo e di fumo che rende l’aria già praticamente irrespirabile… e il concerto dei Punkreas deve ancora cominciare… Un occhio al palco, un occhio al cellulare, la mano in quella di Gio, che con mirabile atto d’amore ha deciso di accompagnarmi a questa festa, dove ho appuntamento con alcuni vecchi amici che non vedo da un po’. Il cellulare vibra, arriva la prima ragazza e sono abbracci forti… il cellulare vibra di nuovo: altri ci aspettano dall’altro capo del tendone. Gio raggiunge gli altri amici che son venuti con noi, mentre io e l’altra ragazza fendiamo la folla per raggiungere gli altri, e di nuovo sono abbracci e sorrisi… Tra un abbraccio e l’altro, ci ritroviamo a cerchio, stretti stretti… le teste abbassate con fare cospiratorio: una delle amiche ritrovate, stringendo noi e guardando coi suoi occhi meravigliosi e brillanti il suo ragazzo a un tratto ci dice “ragazzi, vi devo dire una cosa importante… a settembre dell’anno prossimo ci sposiamo!”. E allora sono abbraccio forti, risate, congratulazioni e poi brindisi a fiumi…

… bambini in arrivo, matrimoni in vista: giovani che con ingenuità, avventatezza o forse coraggio, credono nel futuro e nell’amore, investendoci energie, investendoci la vita… e allora, in barba alla crisi, allo spread, ai giochi di palazzo eccoci là, pazzi di gioia, sudati, a ballare e saltare… “ e in culo alla nazioneee!!!! Olè!!”

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