di Sara L.
C’è qualcosa nell’aria, in questo
periodo precario tra la fine della primavera e un’estate che non si
decide ad iniziare…non è un virus o un bacillo, anche se sembra
che il fenomeno sia in qualche modo contagioso.
Tutto cominciò circa 1 mese fa…
biglietto sulla scrivania in ufficio:
“chiama XX: sarà la nuova operatrice referente per il tuo utente,
accolto presso la struttura YY”. Ma come?! E la mia cara e fidata
educatrice? Non avrà forse lasciato la cooperativa, delusa da
responsabilità sempre crescenti a fronte di uno stipendio che
costringe a una dieta da “pronti alla prova costume” tutto
l’anno?! Chiamo immediatamente la struttura e mi risponde proprio
la nuova operatrice, a cui chiedo che ne è stato della collega. “E’
incinta e [causa posizione lavorativa rischiosa] ha cominciato il
congedo di maternità”. WOW!!! Le mando subito un messaggio per
farle le mie congratulazioni e lei mi risponde poco dopo, tra lo
stupito e l’entusiasta…
25 maggio 2012…
ore 13.10, esco trafelata da un
colloquio al CPS di Boccalone e mi precipito in centro: alle 14.00
inizia un convegno alla Casa del Giovane sull’adozione e non posso
assolutamente arrivare in ritardo!!! Nel frattempo chiamo N., amica e
collega, per proporle di pranzare insieme, mi dice di essere in un
locale in zona Malpensata e di stare per addentare un panino con
un’altra assistente sociale dell’Isola. 10 minuti e sono al
tavolo con loro… chiacchierando del più e del meno si ricorda
l’occasione in cui io e N. ci siamo conosciute: il matrimonio di
conoscenti comuni; parlando di improbabili feste di nozze, l’altra
collega mi dice ammiccante “N. farà matrimonio e battesimo
insieme…”. Di fronte al mio sguardo perplesso, correlato da
goccia di maionese che cola sul mento, esclama “ma dai!!!! Ma non
hai capito?!?!”, mi giro con un’espressione sempre più idiota
verso N. che, tra il felice e il confuso, mi dice: “è per quello
che cercavo di trovare un momento per vederci settimana scorsa…
sono incinta!!”
7 giugno 2012…
una festa affollata, semibuio, un
tendone sotto il quale c’è una cappa di caldo e di fumo che rende
l’aria già praticamente irrespirabile… e il concerto dei
Punkreas deve ancora cominciare… Un occhio al palco, un occhio al
cellulare, la mano in quella di Gio, che con mirabile atto d’amore
ha deciso di accompagnarmi a questa festa, dove ho appuntamento con
alcuni vecchi amici che non vedo da un po’. Il cellulare vibra,
arriva la prima ragazza e sono abbracci forti… il cellulare vibra
di nuovo: altri ci aspettano dall’altro capo del tendone. Gio
raggiunge gli altri amici che son venuti con noi, mentre io e l’altra
ragazza fendiamo la folla per raggiungere gli altri, e di nuovo sono
abbracci e sorrisi… Tra un abbraccio e l’altro, ci ritroviamo a
cerchio, stretti stretti… le teste abbassate con fare cospiratorio:
una delle amiche ritrovate, stringendo noi e guardando coi suoi occhi
meravigliosi e brillanti il suo ragazzo a un tratto ci dice “ragazzi,
vi devo dire una cosa importante… a settembre dell’anno prossimo
ci sposiamo!”. E allora sono abbraccio forti, risate,
congratulazioni e poi brindisi a fiumi…
… bambini in arrivo, matrimoni in
vista: giovani che con ingenuità, avventatezza o forse coraggio,
credono nel futuro e nell’amore, investendoci energie, investendoci
la vita… e allora, in barba alla crisi, allo spread, ai giochi di
palazzo eccoci là, pazzi di gioia, sudati, a ballare e saltare… “
e in culo alla nazioneee!!!! Olè!!”
Nessun commento:
Posta un commento