L'onda xenofoba

di Dennis Salvetti

Mentre ancora ci stiamo godendo i bagordi dell'Europeo in Polonia e Ucraina e a breve cominceranno le Olimpiadi a Londra, in un tripudio di slogan e richiami al rispetto, al multiculturalismo, alla tolleranza e all'uguaglianza, crescono nel Vecchio Continente movimenti politici e sociali xenofobi ed intolleranti. Chiaro esempio sono le elezioni in Grecia dove il partito di estrema destra (con espliciti richiami al nazionalsocialismo, con tanto di svastiche per non farsi mancare nulla) "Alba d'oro" conquista il 6,92% e ben 18 seggi al Parlamento, cominciando subito con i "vecchi metodi" (da ricordare durante la campagna elettorale l'aggressione in diretta tv ad un esponente avverso), e il doppio risultato inaspettato in Francia del "Front National" nelle elezioni presidenziali e parlamentari (rispettivamente il 17,90% e il 13,60%). Alcuni studiosi affermano che sono il frutto della crisi, il fatto che sbandierano slogan facili da imparare e che individuano subito un colpevole catalizzando violenza ed odio (nulla di nuovo sotto il sole dunque...). Non dimentichiamo gli svariati movimenti che più o meno indirettamente si richiamano al nazismo o al fascismo, o nelle idee o nei metodi o nell'aggressività (da non scordare che in Italia si celano dietro la maschera del campanilismo molti xenofobi).
Fa pensare che nel bel mezzo della crisi l'Europa sia così intenta a non perdere terreno sull'economia da non rendersi conto di perdere pezzi sul piano democratico, eclatante è il caso dell'Ungheria, dove il partito conservatore al governo ha stravolto la Costituzione trasformandola in senso autoritario, ricordando i modi  che portarono alla soppressione della rivolta del 1956.
Di seguito un link ad una vasta inchiesta de "la Repubblica" su questi movimenti.
la Repubblica