di Sara L.
Il Comune di Sesto San Giovanni ha
deciso di festeggiare quest'anno il 2 giugno con un'iniziativa di
impatto simbolico notevole, che coglie appieno lo spirito dei padri
costituenti e si poggia sui valori che hanno ispirato il sorgere
della Repubblica. A partire dalle ore 15.00, al Carroponte di Via
Granelli 1, si darà inizio a “SESTO SENZA FRONTIERE”, la festa
per la consegna della cittadinanza onoraria a 2400 bambini di seconda
generazione: l'evento muove dall'adesione del Comune di Sesto alla
campagna dell'Unicef “Io come tu. Tutti uguali di fronte alla vita,
tutti uguali di fronte alle leggi.”. La festa è organizzata in
collaborazione con Coop Lombardia, Uniabita, Arci Milano, Comitato
genitori e docenti per la scuola pubblica e Radio Popolare.
La giornata si aprirà proprio con
un'iniziativa della radio "bella e possibile", ovvero una ri-edizione di “Giochi Senza Frontiere”
(chi è nato negli anni '90 forse non se li ricorda!). Ai giochi seguirà
la cerimonia ufficiale di consegna della cittadinanza onoraria da
parte del Sindaco e della Giunta Comunale, a cui va tutta la stima
della redazione.
Infine, a concludere la serata, lo
spettacolo della compagnia teatrale Alma Rosé “CITTADINI IN TRANSITO”: parole e musica, testimonianze, racconti
e domande per riflettere insieme sul senso di appartenenza, di Paese,
di confine. Un'occasione per pensare a cosa vuol dire sentirsi
italiani, essere stranieri vantare dei diritti, sentirsi legati a dei
doveri verso una famiglia lontana da qui. Perchè essere cittadini di
qui venuti da altrove è un percorso di costruzione identitaria
complesso, spesso banalizzato.
Anche se, mi vien da pensare ora,
essere cittadini di non importa quale paese, è già una fortuna: significa avere uno status giuridico definito, avere il proprio nome
in qualche registro anagrafico, sentire di avere una casa in qualche
luogo del mondo, poter guardare un planisfero e pensare “io sono
cittadino di...”.
C'è chi un Paese che lo accetta come cittadino
non ce l'ha: a volte il Paese è nel cuore della gente ma non sulle
carte geografiche, perchè i potenti da troppi anni si contendono le
terre... altre volte il Paese di cui si era cittadini è anche quello
dal quale si è fuggiti per il troppo dolore... Ma questa è un'altra
storia, domenica pensiamo a festeggiare questi 2400 nuovi cittadini,
speriamo tra poco cittadini a tutti gli effetti e non più “solo”
onorari.
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