Di Dennis Salvetti

Ma torniamo al tema principale.
Conoscendo direttamente per situazione familiare (per chi ancora
non lo sapesse mio padre è un maresciallo dei Carabinieri) posso
affermare che i “fascisti” gli “aguzzini” sono stati creati
dal continuo stato di perenne tensione. Con i politicanti che da una
parte all’altra li usano come strumento di propaganda politica, con
la gente che chiede maggiore sicurezza ma che non fa nulla per
rispettare e far rispettare la legge, e con chi per il fatto che
queste Persone vestono una divisa si prendono la briga di insultarli
(finanche a lanciare oggetti vari); come si può svolgere serenamente
il proprio Lavoro, quando nella realtà di tutti i giorni rischi di
essere ammazzato facendo il tuo dovere o solo per il fatto che porti
un distintivo? Purtroppo i delinquenti sono presenti anche in questa
categoria, che si ritrova ad essere uno dei più bassi livelli delle
istituzioni (basso livello proprio perché sono a diretto contatto
con la gente e risultano essere il più riconoscibile segno
dell’autorità), e di fatto le azioni illecite di pochi vanificano
e sviliscono l’opera di molti. Ma questo è riscontrabile in
qualsiasi categoria umana, perché debbono essere così ferocemente
criminalizzati?
Ricollegandomi al caso che ha portato a questa mia riflessione,
volevo fare un piccolo esperimento che consiste nel “calarsi nei
panni” altrui.
Provate anche solo per qualche momento a figurarvi come agenti di
Polizia (o Carabinieri, a vostra scelta), mettete che per ordine di
un qualche superiore, in cambio di qualche emolumento in più in
busta paga (che magari andranno spesi per eventuali figli o per il
mutuo), vi ritroviate in una valle di cui fino al giorno prima
ignoravate fors’anche l’esistenza. Pensate di “scalare”
queste montagne a bordo di scomodi furgoni, rinchiusi assieme ad
altri vostri colleghi sudando ed ignorando quello che vi aspetta una
volta arrivati a destinazione. Il furgone si ferma e voi scendete.
Davanti a voi una moltitudine di gente contro cui non avete nulla,
forse se vi siete informati appoggiate anche le loro rimostranze. La
giornata prosegue lungamente e stancamente; momenti di tensione
appena il corteo si avvicina ed alza la voce, vi ordinano di seguirli
compatti e di impedirgli di raggiungere un’area. Cercate di
ricordare l’addestramento, tra quella gente ci possono essere
persone che vi ricordano famigliari o amici, non volete fare del
male, se potete. Ma sapete anche il rapporto tra voi e loro è quasi
sicuramente impari, e sapete che se finite tra le mani di quegli
esagitati che si nascondono nella folla e che si mascherano da
pacifisti (quante volte questo termine è stato abusato, ottenere la
pace con la violenza, che assurdità!) ne uscirete nelle migliori
delle ipotesi pesti e pestando. Magari vi fanno spostare da una zona
all’altra su ripidi sentierini appesantiti da tutto l’armamentario
che vi impedisce nei movimenti. Sentite rumori di botti. Siete
addestrati, ma non sapete quanto quello che avete appreso vi servirà
in mezzo ad una rissa. Il pensiero corre alla famiglia per la quale
state guadagnando con il sudore due misere lire e sperate di
ritornare interi. In mezzo al caos cercate di rimanere vicino ai
vostri colleghi o quanto meno a quelli che vestono una divisa.
Agitate a casaccio il manganello sperando di allontanare quella
gente. Parte una sassaiola e dovete ripararvi dalle pietre. Vengono
sparati alcuni lacrimogeni e la folla si disperde. Vi ordinano di
riorganizzarvi. Alcuni intorno a voi sono pesti e sanguinanti. Non
sapete bene chi siano, l’adrenalina vi sta scorrendo ancora in
corpo, siete agitati e avete paura che quel momento di pausa possa
spirare troppo presto. Passa del tempo e vi ritrovate da un’altra
parte. Si avvicina qualcuno, ignorate chi sia, sperate che non
cominci ad urlare aizzando qualche malintenzionato o che non cominci
a lanciare qualcosa. Quello si fa più vicino, cominciate a guardarlo
male e state attenti che non si scateni checché. Questo vi si piazza
davanti e con la sfrontatezza che solo un grandissimo stronzo può
avere, comincia ad insultarvi. Così, per divertimento. Per vedere
come reagite. Si avvicina una telecamera, ovviamente voi non potete
prenderlo a legnate in mondo visione. Vi fa un’enorme rabbia.
Questo vigliacco per il gusto di qualche strano sadismo, continua ad
insultarvi, vorreste rispondere ma siete allibiti. Cazzo vuole
questo?! Che cazzo ne sa di cosa sto passando per una busta paga un
po’ meno leggera?!
Ecco (tornando nei vostri panni) forse si può comprendere (anche
se non giustificare) come mai molti agenti si ritrovano ad usare la
mano pesante (pesantissima a volte). Rischiare quotidianamente di
incappare in una sparatoria, rischiare incidenti di ogni tipo,
ritrovarsi a dover spendere soldi per fare il pieno per gli
appostamenti o per evitare che il “servizio” che offrite non si
blocchi (soldi che spesso neanche rivedrete più), sentire insulti da
parte di tutti, sia da parte di chi stipendia promettendo e
tagliando, sia da parte chi si sente in dovere di insultarvi proprio
perché fanno questo lavoro. Nonostante tutto continuano a farlo.
Perché piace, perché credono profondamente in quello che fanno,
perché è l’unico impiego che sono riusciti a rimediare.
Voglio concludere questo articolo, forse lungo, forse lacunoso,
innanzitutto esprimendo quanto questo argomento sia da me sentito,
sia per ragioni familiari che per ragioni umane. Perché il fatto che
vestano una divisa non vuol assolutamente dire che sono automi privi
di volontà. Hanno idee proprie, provano sentimenti ed emozioni.
Sbagliano come chiunque altro e non sono esenti dalle carezze
voluttuose delle debolezze umane (paura, ricchezza e potere), ma sono
appunto Uomini. E meritano rispetto e dignità.
e il sito del sindacato di Polizia SIULP (ah, tanto per
ricordarlo, Carabinieri e Finanzieri non hanno né diritti né
rappresentanza sindacali perché militari, rischiando di essere
chiamati alle armi)
3 commenti:
Caro Dennis,
io con le forze dell'ordine (che io ironicamente talvolta chiamo del dis-ordine) ci lavoro quotidianamente. In parte sono d'accordo con te: le mele marce ci sono ovunque e le persone in gamba pure. Più volte mi è capitato di finire la giornta pensando "questo vigile in fondo è in gamba" oppure "vado a riscrivere ACAB.. maledetti!". Detto ciò è pur vero che il lavoro di viglile, carabiniere, poliziotto, celerino te lo scegli! (nella maggior parte dei casi, le eccezioni ci son sempre)... e se lo scegli è perchè ti piace, ti piace "essere dalla parte della legge", ti piace far rispettare l'ordine. E in fondo quando lo scegli sai che ti troverai in situazioni di estrema tensione: da che mondo è mondo sai che tu sei tenuto a governarle, perchè ci saranno sempre due parti in conflitto e tu sarai inevitabilmente nel mezzo. E allora io sai quando mi incazzo? Quando abusi del tuo potere... e succede dennis, succede spesso... non solo tra loro, ovvio: abusa del suo potere l'insegnante che se la prende con lo studente che manifesta idee poco in linea col suo pensiero, abusa di potere il meccanico che ti dice che ti fa il lavoro senza fattura, abusa di potere chi fa nepotismo...
Non ho molto altro da aggiungere... ognuno tra la propria opinione dalle proprie esperienze di vita...
Mi debbo complimentare con l'autrice de commento. E volevo aggiungere, in estrema sintesi, che quelli contro cui mi voglio scagliare sono coloro i quali abusano delle proprie prerogative mortificando chi invece ci crede, ma soprattutto contro quei vigliacchi che mascherandosi da "rivoluzionari" ed "amici del popolo" si prendono la briga di lanciare invettive contro chicchessia, ferire (non solo fisicamente) senza uno scopo preciso, solo perchè fa tendenza essere contro.
Ci terrei ad aggiungere alla lista di chi FA IL PROPRIO LAVORO tutti quegli agenti di scorta che ogni giorno rischiano la vita per proteggere degli italiani come noi, con la sola differenza che hanno perso la libertà per colpa di aver fatto luce sugli orrori della mafia.
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