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giovedì 19 aprile 2012

Desiderio di libertà

di Miriam Bonalumi


Pubblico un estratto di un articolo del Dicembre 2010, che racconta un'esperienza di "Stage (scolastico) di Volontariato" tramite l'Associazione Onlus "In Oltre" di Bergamo. 
Le vacanze per/con persone disabili sono esperienze sempre più frequenti nel nostro territorio e dal fortissimo impatto sociale.

“May God bless and keep you always,
May your wishes all come true
May you always do for others
And let others do for you…” (Bob Dylan Forever Young)


Corriamo perdifiato sull’asfalto fradicio, un pò di sabbia tra le dita.
Il riflesso dei lampioni, presi d’assalto dalle zanzare,  si infrange in mille scintille fluttuanti appena è solcato dalle due ruote.
Ancora uno scatto, la vittoria è nostra. Abbasso la mano per battere il cinque a Serena e riprendo il respiro, mentre continuo a esultare saltellando qua e là...Lei mi guarda come si guardano i bambini, con il suo solito sorriso sornione mette i freni alla sua carrozzina e mi prende per mano.
 Una semplice settimana sul mare Adriatico.

 Trenta persone, con storie, età e provenienze molto diverse, parecchi ragazzi diversamente abili, quacuno di questi affetto da  problemi fisici anche molto gravi.  
Sarebbe inefficace descrivere questa vacanza ponendo in ruoli contraddistinti noi studenti volontari, supportati dagli educatori, e i ragazzi disabili ai quali abbiamo dato un aiuto anche fisico (nel limite delle nostre competenze): la prima cosa che abbiamo imparato, nel conoscere l’associazione Onlus "In Oltre" (promotrice dell’esperienza) , è che i fruitori della settimana, i “vacanzieri” saremmo stati tutti, indipendentemente dalla dicitura di “normodotato” o  “diversamente abile.” E’ stato assolutamente così.

Ognuna delle giornate della vacanza è stata un mondo a sè: momenti di riposo e musica alternati a  momenti di sport, tutti vissuti assieme. Il gruppo si è creato spontanemente, divenuto saldo e forte nel momento in cui anche il più veloce e spigliato decideva di aspettare sempre e  con pazienza il più lento della comitiva. La vacanza “Desiderio di libertà” ha giocato senza limiti sulle nostre enormi differenze.
Superare le grandi difficoltà facendo affidamento sull’aiuto degli altri ha caratterizzato sopprattutto le numerose attività sportive praticate nel villaggio dove abbiamo soggiornato.
Vedere che le esigenze degli altri sono molto più forti delle proprie e che nonostante questo la forza di volontà che ne deriva è il doppio, spinge a dimostrare coraggio e determinazione anche quando essi vengono meno: quando per fare un semplice bagno in mare qualcuno necessita di più di mezz’ora per prepararsi, una volta che tutti sono finalmente in acqua l’entusiasmo è arrivato alle stelle.
Una sensazione difficile da mantenere, questa di sentirsi (diversamente) liberi.

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