di Miriam Bonalumi
Appena ha scoperto di essere “IDONEO” è balzato fuori dall'aula della motorizzazione come un bambino, e
ha telefonato alla moglie. “Con la patente posso andare in Romania,
è in Unione Europea! Mio fratello mi diceva che non passavo la prima
volta, che non ho studiato molto...Non ero sicuro di 4 risposte, ma
poi ho fatto bene!” “Festeggi stasera?” “Un poco sì, domani
mattina lavoro”
Per Raul, romeno di 40 anni, non è
stato facile. Ma ce l'ha fatta.
Prima del 2006, ovvero prima
dell'avvento dei quiz teorici informatizzati per la patente, gli
stranieri avevano la possibilità di svolgere un esame orale, certo
non semplice, ma indubbiamente più efficace nel verificare le conoscenze dell'esaminato nonostante l'ostacolo
linguistico. A causa dei costi elevati, tale opzione è stata
eliminata.
Dal dicembre 2010, inoltre, gli esami
della teoria della patente sono unicamente in italiano, ovvero non
sono più previste le traduzioni standardizzate nelle principali
lingue straniere: arabo, inglese, spagnolo,
cinese, russo. Le motivazioni principali alla base di questa modifica sono di carattere economico-logistico.
Dal 17 gennaio 2011 è però possibile
svolgere la prova nelle lingue francese e tedesco, “per venire
incontro alle esigenze linguistiche della comunità dell'Alto Adige e
della Valle d'Aosta”.
La norma di “italianizzazione
forzata” del quiz ha sollevato numerose critiche in ambito
giuridico: nel 2010 l'ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici
sull'Immigrazione, già ben nota ad alcuni redattori di
“Spogliatevi!”) ha scritto una lettera all'”Ufficio Nazionale
Anti-discriminazioni Razziali” in cui mette in discussione la
scelta ministeriale.
Riporto uno dei tratti salienti di
questo documento, evidenziato anche nel sito www.PATENTE.it
(dove trovate il link completo alla lettera dell'ASGI):
“il divieto di discriminazione
è violato non solo quando un trattamento diverso viene imposto
irragionevolmente a persone che si trovano in situazioni analoghe, ma
anche quando senza una giustificazione obiettiva e ragionevole, un
trattamento uguale viene applicato a persone le cui situazioni di
partenza sono obiettivamente diverse” .
Raul non avrebbe
comunque potuto sostenere l'esame in lingua romena, ma avrebbe potuto svolgerlo in inglese o
in una altra tra lingue più parlate.
Le norme del Codice della Strada sono sempre le
stesse, e se non possono essere tradotte esaustivamente in lingue
differenti, non sono norme sufficientemente precise. D'altro canto, anche la Costituzione Italiana è stata tradotta in tutte le lingue possibili ed immaginabili!
Una delle
proposizioni ministeriali FALSE dice “il conducente di un veicolo
deve fare particolare attenzione ai conducenti che hanno acquisito la
patente di guida all'Estero”. La conferma di quanto già detto,
insomma. Questa riduzione di possibilità ostacola a moltissimi
stranieri residenti in Italia, magari già possessori di una o più
patenti di guida dello Stato in cui risiedono, la possibilità di
acquisire il documento con le stesse possibilità di partenza di un
madrelingua italiano.
Una discriminazione
“al contrario”, come ben sottolinea l'estratto della lettera
dell'ASGI, ma pur sempre una discriminazione.
Non tutti sono bravi come te, Raul.
1 commento:
Bonetti we love you!
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