a cura e di Marzano Luigi
Dopo troppo tempo passato a disquisire su tecnici ed economia il Presidente della Repubblica, da buon garante della costituzione, ha riportato l'attenzione sulle carceri italiane, descrivendo un momento critico. Una condizione pessima per un paese democratico che deve fare della rieducazione base per una cultura di convivenza civile.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
[art 27]
Napolitano in occasione del 195-esimo dalla formazione della Polizia Penitenziaria ha lamentato la scarsa attenzione posta dal parlamento verso un tema che in Italia non è mai stato privo di problemi.
Il nostro Presidente ha fatto notare la carenza di personale, la mancanza di infrastrutture adatte per il sovraffollamento attuale e ha incoraggiato i partiti a fare qualcosa spronandoli anche ad "investimenti" coraggiosi.
Ora alcuni numeri d'emergenza per capire la situazione:
· Al 30 settembre 2011 erano 67.428 i detenuti reclusi nei 206 istituti di pena italiani, a fronte di una capienza regolamentare di 45.817 posti.
· La cosiddetta legge "svuota carceri" (ex l. 199/2010) al 31 maggio aveva aperto le porte del carcere a 3.446 persone. Per quanto riguarda le misure alternative, al 30 settembre 2011 ne beneficiavano in 18.391, di cui 9.449 in affidamento in prova ai servizi sociali, 887 in semilibertà e 8.055 in detenzione domiciliare. La rilevazione di giugno dimostra che lo 0,46% delle persone in misura alternativa ha commesso reato nel frattempo.
· In base ai dati di fine giugno lavoravano in carcere 13.765 persone, il 20,4% della popolazione detenuta. Tra questi, 11.508 erano alle dipendenze dell'amministrazione penitenziaria e 2.257 per datori di lavoro esterni.
· Per il 2011 lo stanziamento è stato di 49.664.207€ , nonostante i detenuti siano aumentati di oltre 15 mila unità
· Il carcere in assoluto più sovraffollato è quello di Lamezia Terme, il cui indice di affollamento raggiunge quota 303% (rilevazione al 30 giugno). A fronte di una capienza di 30 posti, sono 91 i reclusi
· L'Italia si colloca sopra la media anche per presenze straniere negli istituti penitenziari: sempre secondo "Space I" gli stranieri nelle carceri francesi erano il 18,1%, in quelle tedesche il 26,4%, in quelle spagnole il 34,6%, in quelle britanniche il 12,6%, mentre in Italia erano il 37%.
(forse le impronte digitali non solo la politica giusta!)
· i magistrati di sorveglianza sono 193 anziché 208. La pianta organica della polizia penitenziaria prevede 45.109 unità, mentre l'attuale organico è fermo a quota 39.232. Dovrebbero esserci 1.331 educatori e 1.507 assistenti sociali, mentre nel 2010 ne risultavano in servizio rispettivamente 1.031 e 1.105.
· Entro la fine del 2012 arriveranno 11 nuovi istituti e 20 padiglioni per un totale di 9.150 posti e un importo di 661 milioni di euro. Ma i posti mancanti sono molti di più, per l'esattezza 21.600.
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